Prendi i soldi e scappa (1969) di Woody Allen

la cosa ci è piaciuta: dopo Zeder e Joker, nel giro di pochi giorni, sempre grazie a watch2gheder, ci siamo sparati questo film il-legalmente presente sul tubo e sempre piacevole da ri-vedere
recensione di take the money and run di onironautaidiosincratico.blogspot.it

come sempre, prima della recensione una breve presentazione di ogni partecipante (nome, età, occupazione, piatto preferito, città)

eRica: 27, donna, studentessa, patate, catania
Pietro: 30, uomo, studentepartimeincercadilavorofulltime, pizza con kebab, catania
Fabrizio: 30, uomo, ingegnere, pasta, torino



1. riassumi la trama in 140 caratteri
e: il film narra la storia di Virgil, un criminale stupido e sfigato
F: Incredibili vicissitudini di un aspirante criminale, cariche di comicità e satira
P: falso documentario sulla vita del peggior criminale della storia: lo sfigato Virgil Starkwell da New York


2. il finale inizialmente scelto da Allen era con Virgil che moriva prendendo un colpo destinato a qualcun altro, ha fatto bene a cambiarlo?
e: secondo i miei gusti personali no. Avrei apprezzato molto di più questo finale alternativo, quello proposto nel film non è molto conclusivo!
F: Meglio il finale mostrato. L’idea è che i criminali la fanno franca in un modo o nell’altro, la critica è verso il sistema che è troppo buonista.
P: il film finisce a tre tubi (per i non-catanesiDOC qui un link per apprezzare il significato di questa frase)


3. in ogni film da lui diretto e/o scritto il personaggio di Allen finisce a letto con una bellissima donna: è narrativamente utile o è solo una scusa per Allen per limonarsi qualche attrice?
e: sul fatto che Allen se ne approfitti non credo ci sia alcun dubbio! Magari non sarà narrativamente utile, ma credo sia semplicemente diventato nel tempo uno dei tratti caratterizzanti lo stile di Allen, e, ammettiamolo, fa sembrare che ci sia “speranza” per tutti!
F: una bella donna non attrae più pubblico?
P: solo un modo per Woody per limonarsi più belle donne possibili


4. la comicità di Allen è fortemente basata su slapstick e nonsense, credi sia figlia degli anni ‘70 o potrebbe funzionare anche oggi?
e: beh, non lo so se sono gli anni ‘70, a me è un tipo di comicità che piace (se saputa fare!!!) ma probabilmente al giorno d’oggi non verrebbe ugualmente apprezzata.
F: non c’è la sensibilità e la cultura necessarie per apprezzare questo tipo di comicità
P: vedi risposta alla domanda 6 (l'avevo scritta prima, temporalmente, e mi seccava ripetermi)


5. nel 2000 l'American Film Institute l'ha inserito al sessantaseiesimo posto della classifica delle migliori cento commedie statunitensi, han fatto bene?
e: BOH! Io non sono brava con questi premi e liste e giudizi… dando un’occhiata alla lista forse si meritava qualche posto più su. Sicuramente è uno dei film che più mi ha fatto ridere e ridere “come si deve” con il giusto mix di sagacia, tempismo, sarcasmo, critiche e spensieratezza.
F: mah, sì potrebbe essere una buona scelta, ma non conosco le altre novantanove
P: credo poco a liste/classifiche/graduatorie/premi et similia, quindi il grande capo indiano Estiquaatsi è contento!


6. questo è il primo film di Allen da regista, ma fu un flop nelle sale, colpa di Allen o del pubblico dell’epoca non in grado di capirlo?
e: il pubblico è capra! Capra! Come si fa a non apprezzare Allen?! Capre! No, vabbè, scherzi a parte… che lo stile del regista fosse ancora da affinare l’ho notato pure io che sono veramente una capra ignorante, però non tanto da essere considerato un flop.
F: Allen troppo rivoluzionario per l’epoca, il pubblico non era ancora pronto per la sua comicità
P: all’epoca, come oggi, Allen non era capito, solo che oggi molti dicono sia bravo e quindi laggente va in sala a vederlo e per fortuna i produttori gli dan fiducia


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