Hotaru no haka (1988) di Isao Takahata

in questo periodo di guerra è forse necessario fermarsi a ricordare, ma forse fa sempre bene, nonostante il periodo e forse nonostante il periodo bisogna continuare a vedere certi film e non farli dimenticare, cercando anche di non far dimenticare come il cinema possa essere denuncia e racconto anche di cose orribili, compresa l'animazione che a volte permette, senza la fisicità di attori e attrici, di raccontare qualcosa di più, e di scendere forse più nel profondo
screenshot di una tomba per le lucciole di fanatismi di siberian89
come sempre, prima della recensione una breve presentazione di ogni partecipante (nome, età, occupazione, piatto preferito, città)



eRica: 31, donna, studentessa pagata, patate, catania

Claudio: 41 quasi 42, uomo, mi sono rotto il cazzo di lavorare

Marco: 29 ancora per poco porca troia, uomo, progettista (perché se dico architetto qualcuno si offende), sfincione, bassano del grappa

Pietro: 35, uomo, studentepartimeincercadilavorofulltime, pizza con kebab, catania



1. riassumi la trama in 140 caratteri.

e: due orfani scoprono quanto fa schifo l’essere umano durante la guerra

C: Due orfani tentano di sopravvivere ma non ci riescono.

M: Giappone ww2. Un bambino muore Come un barbone e segue l'anima di sua sorella. Rivivi i loro ultimi giorni, abbandonati a se stessi

P: la guerra fa schifo, le persone di più.



2. film incentrato sulla guerra oppure film universale?

e: la guerra è il punto d’inizio della storia raccontata e continua a fare da sfondo, ma credo che il film sia incentrato più sulla sofferenza, l’amore fraterno e il lato meno umano dell’essere umano.

C: Film che parte da un disastro come la seconda guerra mondiale e finisce come un normalissimo film di De Sica/Zavattini. Direi più universale.

M: la guerra è molto presente essendo l'evento scatenante le vicende, ma si racconta un mondo che non ci appartiene più (almeno qui). Dove un bambino se sta già stare In piedi e parlare deve guadagnarsi da vivere. Peccato non sia così semplice.

P: la guerra è lo sfondo, il motore che spinge tutto l’evolversi delle azioni, ma avrebbe potuto essere qualsiasi cosa che allontanava la mamma dai figli, rendendoli di fatto orfani e contestualmente non interessanti per le persone che incontrano, ognuna delle quali pensa fondamentalmente solo a sé stessa e al proprio nucleo familiare, nonostante tutti si riempiano la bocca di parole come “patria” o “impero” che dovrebbero avere anche un significato di appartenenza che costringerebbe tutti, almeno teoricamente, a prendersi cura di tutti gli altri.



3. che ruolo ha la famiglia?

e: se per famiglia si intende quella stretta è ciò per cui vale la pena vivere, quello che dà senso a tutto e rappresenta l’amore, la cura, la gioia di stare insieme; la famiglia “allargata” a zii e altri parenti non presenta questi stessi valori, ma rappresenta solo dei legami formali.

C: Domanda difficile. In senso stretto c’è tutto il senso della famiglia (Seita+Setsuko+mamma+padre scomparso), in senso allargato (zia) credo che si voglia sottolineare come ognuno faccia per sé e soltanto per sé in certe condizioni.

M: la famiglia è forse la protagonista di questa storia. dei Brandelli di una famiglia che è destina a sparire, ma che i due bambini tengono viva fino all'ultimo.

P: è la vera protagonista, o forse la vera protagonista è la sua distruzione, il suo lento sgretolarsi fino a svanire nel nulla, inghiottita da una guerra mondiale che ha distrutto molto più di quanto non abbia preservato: una guerra che porta prima lontano il padre, poi la madre, poi disintegra la figlia e infine far morire di inedie il figlio.



4. qual è la vera tomba del titolo?

e: la tomba è per l’umanità perduta, per quelli che diventano indifferenti davanti alla sofferenza altrui, per chi non riesce a prendersi cura dell’altro e non fa altro che arraffare il più possibile per sé anche a costo della vita altrui.

C: Per me è la luce della speranza.

M: forse la tomba è di quella umanità di cui ci si riempie tanto la bocca, che in situazioni di sopravvivenza probabilmente non avrebbe molto successo. Contestualizzando in quegli anni in quella cultura poi non ne parliamo.

P: la tomba è forse quella dove finisce l'umanità in caso di guerra (ma non solo, purtroppo), dove finisce anche l'empatia e la disponibilità ad aiutare il prossimo; ognuno per sé e dio per tutti, direbbe qualcuno, forse a ragione per raccontare un momento di cui spesso abbiamo sentito parlare, di cui spesso si racconta la voglia di aiutare il prossimo, laggente disposta a rischiare tanto, oltre a togliersi parte delle risorse, per aiutare il prossimo, invece qui vediamo solo il presuntuoso egoismo di tutti sbattere contro due poveri bambini che si trovano dall'oggi al domani sbattute in faccia tutte le porte dalla vita e dal mondo che lo circonda, perdendo prima la solidità della casa e l'amore di una madre, finendo per perdere ogni cosa.



5. cast adeguato o cambieresti qualcuno?

e: beh, essendo un film d’animazione direi che i personaggi sono stati disegnati tutti molto bene. Mi ha colpito tanto l’evoluzione dei personaggi a livello fisico, è resa molto bene senza diventare troppo crudo.

C: A questa domanda non so proprio rispondere.

M:

P: in effetti non c’è molto da rispondere, i personaggi son perfetti tutti, anche quelli che vediamo per una sola scena sono pensati e disegnati da dio, con una “interpretazione” fenomenale, vorrei rivedere l’edizione del 2015 tradotta da Cannarsi (tra l’altro rinominata “LA tomba per le lucciole”; non capirò mai queste modifiche così marginali e inutili)



6. conoscevi Isao Takahata? vedrai altro di suo??

e: di film non mi sembra di averne visti, mentre le serie sì, spero di recuperare qualche altro film e farmi altri due pianti angoscianti!

C: Conoscevo Pioggia di Ricordi, un anime molto nostalgico che potrei anche proporre fra qualche anno. Intendo approfondire ancora di più comunque i suoi lavori.

M: non saprei, mi informerò. Recuperare ne varrebbe la pena se è questo il livello. Ma magari dopo aver digerito questo film. Ci vorrà qualche settimana almeno.

P: a parte tutta la roba Ghibli, che ha fondato insieme al buon Hayao, ho visto solo Lupin III e Heidi (che ha entrambe dirette e prodotte insieme sempre a Miyazaki), avevo però nell'infinita lista dei “da vedere” la storia della principessa splendente, che mi sa vedrò al più presto











qui la recensione del frusciantone e qui il film completo, sempre finchè dura domande



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