Serbuan Maut (2011) e Serbuan Maut: Berandal (2014) di Gareth Evans

la domenica è sempre fantascienza, a debita distanza di 2030km che più sicurezza non si può, tramite condivisioni di schermo e di vedute, e poi anche teleparty e primeparty, che fanno tanto comodo; ma stavolta più che fantascienza ci siamo avvicinati all'action, di quello bello, semplice, ma ben fatto, direttamente da Jakarta, in provincia di Cardiff

recensione di the raid di onironautaidiosincratico.blogspot.it



La trama è semplice: dei pollizziotti devono entrare dentro un palazzone pieno di cattivi. Il meccanismo è simile a quello di un videogioco, coi livelli sempre più difficili, fino al boss finale (ricorda un pò la terza saga di DragonBall); in mezzo a queste scene di combattimento ci sono anche delle scene di raccordo, girate bene, che fanno da cornice, estremamente sottile e anche futile, alla vera arte, che è quella marziale.


Questa descrizione vale anche per il secondo capitolo, dove cambia un pò l'ambientazione (il protagonista dovrà infiltrarsi dentro un'organizzazione criminale e "pulirla") ma dove rimane l'impianto principale, anzi forse viene enfatizzato ancor di più, con un taglio quasi videoludico, il concetto di "arene" di combattimento: è estremamente chiaro, quando la telecamera entra in una nuova area, se quella sarà o meno una zona dove verranno rotte ossa in maniera ai limiti della legalità e del rispetto delle leggi fisiche.


Il pregio di questo film, rispetto ai vari Ongbak o Ipman, sta nel non spingere, come nel porno, a saltare le parti parlate per giungere direttamente all'azione, ma invece invoglia a vedere tutto, anzi anche a saperne di più, a voler capire il perché di una data scelta o di un comportamento, senza chiaramente dimenticare il vero motivo per cui chiunque vede questo film: ossa frantumate nelle maniere più fantasiose e cattivi arroganti e presuntuosi lasciati sul pavimento esangui.


Il cast è semplice: protagonista, aiutante del protagonista, antoagonista e aiutante dell'antagonista, gli altri son tutti carne da macello pronta ad essere presa a pugni nelle peggio maniere; Iko Uwais e Yayan Ruhian sono anche i coreografi di tutti i combattimenti e questo sicuramente ha reso tutte le scene di combattimento ancora più espressive, se si considera poi che le leggi sui lavoratori in Indonesia si possono facilmente superare e oltrepassare con qualche dollaro e con la promessa di un pò di fama negli Usa, si capisce anche perché sullo schermo si vedono cose che nel resto del mondo sono impensabili.


Alla meravigliosa e fantastica arte (non a caso si chiamano artisti marziali e non atleti marziali) dei protagonisti del film, anche regia e fotografia riescono, senza l'utilizzo di fronzoli di alcun tipo, men che meno della CGI, a generare un racconto nel quale lo spettatore si trova catapultato e dal quale non vuole uscire più, e dentro la quale è tutto bellissimo e perfetto: la fotografia è sporca, le luci spesso non sono dove sarebbero in un normale appartamento ma sono nella posizione ideale per farci vedere un movimento, un gesto, che altrimenti non sarebbero stati possibili, la camera che ogni tanto inquadra tutto dall'alto, facendo diventare linee minuscole le pareti, come se avessero sfondato il tetto (o magari costruito tutto in studio) per permetterci di vedere tutto al meglio.


L'amore verso il cinema orientale in generale, e nello specifico di quello di arti marziali, si vede dalla scelta di Maddog come antagonista: citazione di Hardboiled che chiude un cerchio, o forse, come nel caso di Tarantino, apre ad una spirale di citazioni e ricordi che sicuramente porterà tanta robaccia, ma in mezzo a quella montagna di merda potrebbe nascere un fiore profumato e bellissimo come la saga di The raid (per fortuna hanno bloccato il remake Usa, almeno per ora, ma hanno anche bloccato il terzo capitolo).


Capitolo "personaggi femminili": nel primo non abbiamo donne, se non quelle a casa che si struggono il cuore per i maschioni muscolosoni che si picchiano in primo piano, mentre nel secondo uno dei cattivi ha la vagina, ma SPOILER muore male (forse la miglior morte del secondo capitolo, dopo quella del figlio poco prodigo).


Il film è assolutamente consigliato per chi apprezza l'action fatto bene, per chi apprezza le arti marziali, per chi apprezza il cinema e per chi apprezza l'arte in ogni sua forma, a prescindere dalla sbrilluccicosanza del contenitore nella quale si trova.








qui la recensione del maestro e pure quella del secondo capitolo

Commenti

  1. Risposte
    1. decisamente meravigliosi...e davvero ben fatti, speriamo ne conseguirà una bella serie di film da quelle parti e con questi protagonisti

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