Ultimo tango a parigi (1972) di Bernardo Bertolucci

ci sono dei film che non solo sono belli, sono CAPOLAVORI, ma di quelli belli, di quelli che vanno visti, rivisti e apprezzati, riapprezzati e goduti fino in fondo, e fanculo a chi dice che è meglio vedere roba nuova, meglio rivedere 1982739182731298317293 volte lo stesso film infinite volte, purché sia di bertolucci, o scorzese, o kubrick, o truffaut, o....(in effetti c'è tanta bella roba da recuperare, ah e c'è raiplay che offre un sacco di bella roba, aggratis)

recensione di  ULTIMO TANGO A PARIGI di onironautaidiosincratico.blogspot.it
come sempre, prima della recensione una breve presentazione di ogni partecipante (nome, età, occupazione, piatto preferito, città)


eRica: 28, donna, studentessa, patate, catania
 
Pietro: 32, uomo, studentepartimeincercadilavorofulltime, pizza con kebab, catania



Avevo già visto il film da sola, anni fa, e l’unica cosa che mi era rimasta era “una coppia di persone tristi e pazze”. Rivedendolo, non so perché (credo di averlo visto doppiato anche la prima volta) ma il mio cervello si è impuntato sul doppiaggio, trovandolo boh, forse poco espressivo rispetto all’espressività visiva del film.

Gli attori fanno un pò quello che vogliono, nonostante il doppiaggio pessimo, e quella meraviglia di recitazione, insieme al lavorone di Storaro di sottrazione (poca luce, tante silhouette, tanta penombra e tanta ombra di tette) riesce ad evocare e generare mostri e non solo (su tutte la scena dell'ascensore è simbolo e sunto di tutta l'arte di questo film).

La storia rimane sempre una storia triste come la ricordavo, ma con una seconda visione si possono cogliere un po’ più di sfumature dei rapporti tra i personaggi, che a ben vedere non sono poi così folli…

L'atlante che affonda ed è subito Ghezzi con Patty Smith, e all'inizio è subito Inception (perché non credo che Nolan abbia citato Bertolucci, purtroppo); in tanta roba viene citato Truffaut, palesemente, ma tra grandi maestri è così; e a proposito di maestri, chi altro avrebbe potuto prendere un divo e vestirlo male e col taglio da disperato? Allo stesso modo la scena di sesso, perfetta, semplice, che racconta un sesso normale, un atto fisico bellissimo, quanto domestico e naturale, che non viene esaltata, né romanzata. Anche la musica che si mischia: dal diegetico all'extradiegetico, con un passaggio

Ultima considerazione a Parigi, sinceramente non lo trovo un capolavoro, non dico che non sia fatto bene, ma non lo consiglierei da recuperare a tutti i costi.

F: non importano i nostri nomi, quello che siamo fuori di qui, ma solo quello che siamo tra di noi

P: esatto, questa è una grande metafora del cinema...e dovrebbe esserlo, senza menarla con la veridicità o l'attendibilità di una storia

F: grande film, mi sembra anche superfluo dirlo, regia, fotografia, montaggio, colonna sonora, tutto bellissimo. Film che ho rivisto dopo tanti anni e, come tutti i capolavori, ti regala sempre nuove chiavi di lettura che la visione precedente non ti aveva dato.







niente trailer stavolta, ma solo la colonna sonora composta benissimo e interpretata meglio da Gato Barbieri

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