Pane e cioccolata (1973) di Franco Brusati

Continua il #martedìfilm con Nino Manfredi, ed è programmata pure un'altra visione, l'inizio della trilogia di Luigi Magni

recensione di TITOLO di onironautaidiosincratico.blogspot.it



Pigrizia è il mio secondo nome, si torna quindi alle recencensioni per ap-punti:


  • bastava sostituire nino con abdul, svizzera con italia, e sarebbe migliore del 99,9% dei film prodotti in italia negli utlimi 20/25 anni
  • potentissimo, filosofico
  • “siamo sempre i terroni di qualcuno” vale sempre e comunque
  • lei, “furba”, si è rifatta una famiglia, con una persona rispettabile, tra l’altro nella polizia, così da poterla aiutare e sostenere, lui invece, un filo più onesto, anche con sé stesso, se la prende sempre lì dove non batte il sole
  • riflettendoci son pochi i film che raccontano questa realtà, molti di più quelli che raccontano l’altra parte, i piccoli paesini
  • nino ma tu cosa vuoi? scegli il paese che vuoi, ma se non sei sicuro tu non andrai da nessuna parte
  • brusati poca roba, ma sembra tutto interessante, quindi si opta per tutta la filmografia
  • niente ironia né satira...solo voglia di raccontare quel che sta(va) succedendo
  • scrivendo per registi anche distantissimi per lignaggio e idea di cinema: da Emmer a Rossellini, da Camerini a Zeffirelli, passando per Castellani, Monicelli, Soldati, Lizzani, Zurlini e Lattuada
  • panorami da cartolina, tedeschi di merda (rigidi i vecchi, nudi i giovani)
  • i soldi comprano tutto, anche la dignità di nino, che però poi se ne accorge e cerca di porvi rimedio, chiaramente, da bravo italiano, solo di fronte ad una partita di calcio
  • quando nino si trasforma diventa un mostro, e vuole distruggerlo, ma tornare risolverebbe davvero i problemi?
  • cast praticamente formato solo da manfredi...un giovanissimo dorelli a fare il delinquente ladro dei sogni dei giovani, anna karina meravigliosa quanto dolente e poi solo nino, in ogni modo, in ogni luogo, sempre e comunque: amorevole e stronzo, ingenuo e caparbio, tutti lui, sempre lui, solo lui, anche il turco gianfranco barra non scherza, ma si vede poco e non dice una parola (ma credo sia un feticcio mio personale)
  • potente l’autorialità di brusati, allo stesso modo ma più dolce l’infinita capacità di manfredi di rimanere a metà, come sospeso, tra una gioia e un dolore, bighellonando a cavallo del filo del rasoio, essendo debole ma al contempo forte,






Premi a Pane e cioccolata (giusto per far capire quando il cinema italiano era conosciuto e vinceva tanta roba):
  • 1974-David di Donatello per Miglior film, Miglior attore protagonista a Nino Manfredi, David europeo a Franco Brusati;
  • 1974-Festival internazionale del cinema di Berlino: Premio OCIC a Franco Brusati; Orso d’argento a Franco Brusati; Nomination Orso d’oro a Franco Brusati;
  • 1974-Grolla d’oro: Miglior attore a Nino Manfredi;
  • 1975-Nastro d’argento: Miglior soggetto a Franco Brusati;
  • 1978-Premio Cesar: Nomination Miglior film straniero a Franco Brusati;
  • 1978-Kansas City Film Critics Circle Awards: Miglior film straniero;
  • 1978-National Board of Review: Miglior film straniero;
  • 1978-New York Film Critics Circle Awards: Miglior film straniero e secondo posto Migliore sceneggiatura a Franco Brusati;
  • 2013-Alla 70 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione “Classici”, viene presentata la versione restaurata a cura della Cineteca Nazionale (sia sempre lode a loro)
  • Dal 1974 ebbe distribuzione europea e nel 1978 fu distribuito anche negli Stati Uniti.







qui il film completo, per chi volesse apprezzare Manfredi doppiato in russo     

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