Operazione san Gennaro (1966) di Dino Risi

inizia la serie di Manfredi del #martedìfilm, vediamo quanto dura...
recensione di OPERAZIONE SAN GENNARO di onironautaidiosincratico.blogspot.it
come sempre, prima della recensione una breve presentazione di ogni partecipante (nome, età, occupazione, piatto preferito, città) 
 
eRica: 28, donna, studentessa, patate, catania 

Pietro: 31, uomo, studentepartimeincercadilavorofulltime, pizza con kebab, catania


Mi stupisco sempre quando nei film vecchi ci sono attori stranieri, spesso neanche doppiati, mi dà l’idea che quell’epoca fosse più avanti della nostra, in qualche modo, con tante persone diverse che collaboravano, abbracciando davvero altre culture, seppur in maniera un po’ stereotipata.

Per quanto riguarda le tematiche, un film del genere oggi potrebbe far sorgere qualche dubbio, visto che caratterizza i criminali/mafiosi come persone in fondo buone, quasi simpatiche e amabili.

Con questo non voglio dire che inneggia alla malavita, tant’è vero che comunque finiscono con niente in mano alla fine, però…

Soprattutto del personaggio interpretato da Totò, viene mostrato il suo potere come una barzelletta, viene mostrato il suo lato di italiano del sud che ama la famiglia e le feste con gli amici e ridendo ridendo si finisce per dimenticarsi di rifletterci su. Resta comunque un film molto divertente e ben fatto.


Al solito io son pigro e metto gli appunti miei:
  • la sorella con la pistola...e anche un pò troppo bona per fare la sorella, anche ben truccata

  • Pistola e bibbia... Direi che è tutto al posto giusto

  • don vincenzo dal carcere comanda più del direttore (e non è così tanto impensambile o irreale)

  • napoli vera raccontata così per com’è…

  • lui fa lo splendido però poi si fa tornare i soldi e campa di rendita e furtarelli ai pezzenti

  • enzo cannavale, mario adorf, totò, nino manfredi, per non parlare poi di peppino di capri, pippo baudo e iva zanicchi

  • a napoli si campa di miracoli, e certo laggente chiede pure il miracolo per il motorino o la lavatrice coi punti

  • finale meraviglioso, dolceamaro come solo il cinema italiano sapeva fare: dopo aver fatto ridere, e pure parecchio, fa riflettere






qui sotto come sempre, quando c'è, la recensione del maestro

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