Chernobyl (2019) di Craig Mazin & Johan Renck

ancora la tv italiana è meritevole di essere vista, soprattutto quando trasmette miniserie (in questo caso 5 episodi da meno di un'ora cadauno) che raccontano un evento storico che bisognerebbe studiare e conoscere, non solo per l'aspetto tecnico/scientifico, ma anche, e soprattutto, per le conseguenze politiche di quell'evento: per molti la glasnost dimostrata da Gorbacev e dai suoi in questa occasione hanno esplicitato tanto ai russi quanto a tutti gli altri, quanto fosse poco sentito il socialismo in URSS, incrinando il muro di cinta dell'URSS stessa, portandola al collasso in meno di 5 anni dall'evento raccontato dalla serie
recensione di chernobyl di onironautaidiosincratico.blogspot.it

come sempre, prima della recensione una breve presentazione di ogni partecipante (nome, età, occupazione, piatto preferito, città)

eRica: 27, donna, studentessa, patate, catania
Pietro: 31, uomo, studentepartimeincercadilavorofulltime, pizza con kebab, catania



Premessa: la mia idea del disastro di Chernobyl prima di vedere questa serie (ed essere spinta in qualche modo ad informarmi un pochino di più) era di un’esplosione gigante tipo bomba atomica che aveva spazzato via migliaia di persone in un colpo solo e inondato mezzo mondo di radiazioni subito dopo. Direi che non è andata proprio così, PER FORTUNA! premessa fregatami, che avrei fatta identica, soprattutto perché ricordavo che il materiale fissibile esploso era circa 750 volte superiore a quello di hiroshima e nagasaki messi insieme.

Ovviamente non avevo neanche idea di come funzionasse una centrale nucleare e sono stata piacevolmente sorpresa dalle spiegazioni presenti all’interno della serie, presentate con termini semplici ma precisi, l’ultima puntata, col processo, serve a fare da riassunto e spiegazione, veramente per tutti, di ciò che è successo, con una ricostruzione passo passo non solo del disastro, ma anche di tutto quello che ha portato a quell’evento.

C’è poco di romanzato nella serie, ma è ben bilanciata e non si ha l’impressione di guardare un documentario ,in realtà credo sia più una fiction fortemente basata sulla realtà: molti degli eventi narrati non sappiamo come siano andati, seppur sia tutto basato sui racconti dei “protagonisti” di questa storiaccia di insabbiamenti e non-verità; solo alla fine c’è la classica carrellata di foto e video originali con tutte le informazioni “storiche” su ciò che è avvenuto dopo. 

C’è sicuramente un buona dose di politica all’interno della storia, per forza di cose, visto che la politica ha giocato un importantissimo ruolo nei fatti accaduti, a partire dai vari segreti di stato, dalle scelte per apparire come stato forte e dalla rigida gerarchia che stabiliva chi dettava gli ordini e chi doveva eseguirli.

I minatori e le scene con loro rimangono, secondo me, le più belle e significative: dal vestito di un candido azzurro che diventa nero, alle mascherine (giustamente riconosciute inutili dal capo) per finire con una nudità sbandierata e sbattuta in faccia a tutti: noi spettatori come ai personaggi nella serie.

Inevitabile fare qualche paragone con gli avvenimenti legati alla recente pandemia: purtroppo i politici non sempre sono capaci di ascoltare gli esperti e farsi guidare da loro nelle scelte per il bene comune; pazienza, forse quello che è mancato di più, allora come oggi, è stata la lungimiranza, la capacità di provare a guardare un filo oltre il problema odierno e attuale e capire cosa avrebbe potuto provocare una scelta, immaginare come si sarebbero potute svolgere le cose.

Cambiando argomento, nonostante mi aspettassi un super disastro esplosivo, le morti legate alle radiazioni mi hanno veramente impressionata: sapere che delle persone hanno guardato una reazione nucleare e sono morte poco dopo “solo” per quello… o per aver tenuto una porta… Il fatto che un corpo possa praticamente decomporsi per una “cosa invisibile”, boh, non ci avevo mai riflettuto su e mi ha turbata sul serio… Anche la persistenza delle radiazioni l’ho trovata spaventosa (dai vestiti dei pompieri alle super-protezioni necessarie per la centrale), ho sentito tutto il peso che le azioni hanno sul futuro, non tutto si può riparare/guarire/cancellare. 

Ho un’ultima considerazione da fare: io so di essere una super ignorante di storia, ma qui si parla davvero di una cosa successa l’altro ieri, e lo capisco che non ci ha toccato in maniera diretta e che quindi non è una cosa di cui si parla spesso… però, per il futuro, credo sia importante parlare e diffondere più informazioni (serie e affidabili) possibile, per raggiungere anche le persone poco interessate, e credo che serie di questo tipo possano essere un buon mezzo.


qui una serie di video, documentari, interviste e documenti al riguardo che, insieme al libro Mezzanotte a Chernobyl del giornalista Adam Higginbotham, hanno costituito la base di questa recensione



un trailer no-spoiler, come la recensione, per chi fosse talmente ignorante e non-informato per non sapere com'è andata e cos'è successo...

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