BlacKkKlansman (2018) di Spike Lee

NowTV offre bella roba (soprattutto quando ti viene regalata per un paio di mesi in periodo di pandemia), e visto che tutti ne parlavano strabenissimo
recensione di BlacKkKlansman di onironautaidiosincratico.blogspot.it
come sempre, prima della recensione una breve presentazione di ogni partecipante (nome, età, occupazione, piatto preferito, città)
eRica: 27, donna, studentessa, patate, catania
Pietro: 31, uomo, studentepartimeincercadilavorofulltime, pizza con kebab, catania

Parto dalle cose che non mi sono piaciute del film: Michael Buscemi che all’inizio m’era sembrato il fratello (complice anche lo stesso doppiatore italiano) non per forza questa deve essere una cosa brutta ; la colonna sonora non so perché ma non mi ha impressionata, nonostante bei brani (in particolare, Too Late To Turn Back Now è azzeccata e usata magistralmente), MA… non lo so, qualcosa nella musica spesso non funzionava a me invece è entrata nel cervello e non sta riuscendo più ad uscire, soprattutto il tema principale ; l’espediente finale per collegare le immagini di cronaca attuale non mi è piaciuto, ben fatto, originale… sarò banale io ma avrei preferito uno stacco netto. L’aspetto invece che mi è piaciuto di più è stato l’equilibrio nella narrazione della storia, il regista si è posizionato, un po’ come il protagonista, al centro tra bianchi e neri, mostrando i difetti di entrambi, senza banalizzare in “buoni e cattivi” , e la cosa veramente strana è che a fare così sia stato proprio Lee, che di solito non riesce ad essere così distante e critico verso un ambiente che la cronaca recente ci sta facendo vedere come ancora abbastanza arretrato . Per il resto, bravi tutti gli attori, ben scelti per i rispettivi ruoli Driver enorme che tiene sulle spalle quasi tutto il film, insieme al figlio di Denzel che sfonda lo schermo e gli schemi ; personaggi caratterizzati veramente bene, anche quelli di contorno hanno una certa profondità; particolari le dinamiche all’interno del distretto di polizia dove all’inizio non si capisce bene “da che parte stanno”, un po’ come accadrebbe nella realtà , anche questa scelta di non disegnare tutta la polizia come santa o come interessata all’argomento fa onore al regista . Alla fine il film lascia con tanti pensieri e un po’ di rabbia, forse: possibile che ancora oggi si odia il diverso solo perché tale? Possibile che la gente si senta superiore solo perché ha la pelle di un determinato colore, sia di una certa nazionalità o creda in un Dio specifico? Possibile? purtroppo sì, soprattutto con un presidente così ottuso da non capire il proprio ruolo, né che deve darsi una calmata e cercare di calmare gli animi, piuttosto che fomentare i suoi, estremamente stupidi, elettori/sostenitori





la colonna sonora     e qui una irriconoscibile Barbra che dice due parole sul film, che dovrebbero portarci a riflettere, soprattutto ora, alla luce di quanto successo

Commenti

  1. Per me che non tollero molto Spike Lee è stato un film anche troppo carino, anche se la parte realmente interessante è stata il finale, legato ad un presente che somiglia troppo al passato.

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    1. con Spike ho sentimenti estremamente estremi: l'ho adorato e l'ho odiato (in film diversi per fortuna), però sì il finale è molto interessante, e un pò tutto il film è un paragone con quello che sta succedendo in questi anni (se pensi poi ai fatti dell'ultimo mese è spaventosamente attuale); credo però che quel finale sia interessante anche per come ci si arriva, e per come prima vengono costruiti i personaggi e anche la situazione (che di base è assurdamente fuori da ogni fantasia umanamente immaginabile)

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