Kisaengch'ung (2019) di Bong Joon-ho

grazie alle millemila candidature agli oscar, ai mille bafta vinti, alla palma d'oro a cannes l'anno scorso, han riportato in sala questa meraviglia, per permettermi di vederla come si deve sul grande schermo
recensione di PARASITE di onironautaidiosincratico.blogspot.it

come sempre, prima della recensione una breve presentazione di ogni partecipante (nome, età, occupazione, piatto preferito, città)
eRica: 27, donna, studentessa, patate, catania
Fabrizio: 30, uomo, ingegnere, pasta, torino
Giorgio: 27, uomo, nè carne nè pesce, antipasti vari, Catania
Pietro: 31, uomo, studentepartimeincercadilavorofulltime, pizza con kebab, catania



1. riassumi la trama in 140 caratteri 

e: un ragazzino povero riesce con scaltrezza a infiltrare l’intera famiglia alle dipendenze di una ricca famiglia, ma non tutto va per il meglio.
F: Una famiglia povera e senza lavoro viene assunta da una famiglia molto ricca. Le differenze di ceto saranno esasperate.
G: Poracci&Ricchissimi, lo sfruttamento reciproco è una giostra che va - fra simbolismo, dialoghi surreali, e odori corporei si arriva al peggio.
P: un ragazzino di una famiglia povera che vive nei sobborghi di una grande città stila un piano, grazie ad un amico che gli dona una pietra.



2. film incentrato sulla società coreana oppure film universale? 

e: il film è incentrato sulla società coreana e ha, dal secondo il mio modestissimo punto di vista, il gusto orientale per un tipo di assurdità quasi paradossale e grottesca, misto a un senso particolare del tempo e dell’azione. Il fatto che la storia sia narrata “alla coreana” non significa però che non sia una storia universale, a partire dalla universalissima lotta di classe poveri contro ricchi. Mentre ci vengono mostrati gli sforzi di una famiglia ai margini della società per raggiungere il benessere, il film critica il divario troppo grande all’interno della società, mostra come siano sempre delicate le relazioni di potere e come ci si possa sentire inadeguati e insoddisfatti pur nel lusso (quando Kim si rende conto alla festa che quello non è il suo posto) o grati e appagati pur vivendo da reietti (come Geun-se, il tipo che vive nel sotterraneo, che prova una gratitudine smisurata per il padrone di casa).
F: Film prodotto dal punto di vista coreano, sulla società coreana che noi occidentali vediamo da lontano ma che non riusciamo veramente a capire. Il localismo dell'ambientazione lascia spazio all'universalità del tema e del messaggio lanciato: la società globale del capitalismo e del consumismo crea mostruosità difficili da affrontare, sia a livello fisico che a livello psicologico. Il film mostra il sistema estremamente classista della società coreana dove i ricchi hanno il potere e possono tutto, i poveri sono poveri e rimangono tali senza possibilità di uscita. In effetti l'evasione da questo sistema passa unicamente dalla rottura di quelle leggi che mantengono in piedi il sistema stesso (se vuoi lavorare per una famiglia ricca devi essere ricco oppure avere referenze di famiglie ricche). Come tutti i sistemi complessi, anche quelli umani tendono all'equilibrio, ovvero dopo una perturbazione si attivano meccanismi (parlavo di anticorpi nella recensione su La classe operaia va in paradiso) per far rientrare le devianze dallo status quo. Questo film presenta questa concezione nichilista: per quanto i poveri siano furbi e credano di poter battere il sistema (attraverso la falsificazione), il sistema alla fine li rigetterà e porrà fine alla loro devianza. L'unica strada possibile è la sottomissione alle regole del sistema stesso, infatti alla fine il ragazzo può comprare la casa solo attraverso il percorso previsto dalla struttura classista della società. Oppure venire esiliati dal sistema come succede al padre. Riassumendo: film critico ma nichilista.
G: Contemporaneo nel tema, Universale nel Messaggio; potrebbe essere letto come critica alla società moderna (prossima per noi, già realtà in Corea), ma alla fine conferma e rafforza - qualcuno dice verganiamente - la concezione classista che ne sta alla base. Direi che è quasi reazionario.
P: nonostante laggente stupida è chiaro che il regista si senta più a suo agio con qualcosa di familiare (mai aggettivo è stato più appropriato); di certo l’ambientazione non ne riduce la potenza (come non lo faceva la svezia nel settimo sigillo o bodegabay per gli uccelli); la lotta di classe c’è sempre stata (esiste qualcosa di simile anche in alcune specie di animali) e sempre ci sarà: per l’uomo non è tanto l’avere tanto a spingerlo a volere sempre di più, quanto l’avere “più del vicino” e questo non si placherà mai, né in alcun luogo.



3. che ruolo ha la famiglia? 

e: La famiglia rappresenta il punto di vista da cui viene narrata la storia, non abbiamo personaggi importanti singoli, solo tre famiglie (poveri, ricchi e la governante col marito) i cui membri sono caratterizzati tramite le loro relazioni, più che per le loro caratteristiche individuali. Il coinvolgimento di tutta la famiglia nel “piano di infiltrazione” risulta totalmente naturale e spontaneo, essendo la famiglia povera molto unita, i legami al suo interno sono fondati sulla condivisione e il dialogo. L’amore è ciò che lega anche la governante e il marito, amore disposto al sacrificio assoluto, che poi porta alle conseguenze che vediamo nel film. La famiglia ricca è invece caratterizzata da legami più “di facciata”: non si capisce bene se ci sia del sentimento sincero di amore tra i genitori, le preoccupazioni della madre per i figli sembrano esagerate e superficiali allo stesso tempo, la figlia nasconde le sue relazioni ai genitori e il figlio piccolo è solo un piccolo viziato. Ma nonostante le differenze, la famiglia, le relazioni al loro interno sono ciò che guida le azioni dei singoli.
F: la famiglia è il nucleo da cui tutto parte. L'individuo non esiste senza la famiglia. Chiunque deve fare affidamento a una famiglia (la propria o di altri). I poveri hanno tanto talento ma non possono sfruttarlo (se non oltre la legalità) per motivi economici. I ricchi sono viziati e con poche qualità ma possono tutto grazie al loro patrimonio. I poveri sono quelli che hanno una maggiore sensibilità, provano veri sentimenti e hanno una propria morale. I ricchi d'altra parte devono seguire le regole del successo, non le proprie inclinazioni e desideri, ritrovandosi soli in mezzo a tanti, tristi in mezzo ai sorrisi, delusi in mezzo a tanti "ti amo" (particolare la scena in cui il padre povero dice all'altro capofamiglia "l'importante è che lei ami sua moglie", la reazione del ricco è profondamente triste).
G: Unico Microcosmo possibile, motore di tutto.
P: la famiglia è IL gruppo per eccellenza, da cui nasce il senso e il significato di aggregato sociale; nel film ne vediamo però due, abbastanza diversi tra loro: i Kim, compresa la governante, provano sensazioni ed emozioni reali, reagiscono ad essere, fanno scelte (anche sbagliate), di contro i Park fingono tutti, ostentando quel che ci si aspetta da ognuno di loro, ma in nessuno dei casi c’è un vero trasporto verso quel che si dice o fa: bisogna dirlo o farlo e lo si dice o fa.



4. chi è il vero parassita del titolo? 

e: tutti i personaggi sono parassiti in qualche senso, è vero i casi più evidenti sono la vita del tizio nel sotterraneo e l’inganno della famiglia povera, ma è anche la famiglia ricca che si approfitta senza scrupoli dei suoi dipendenti. Forse il parassita è il sentimento umano del sentirsi migliore del prossimo, pensare di avere il diritto di approfittarsi dell’altro perché in fondo “io me lo merito”.
F: Questa è LA domanda del film. Chi? I poveri, che grazie all'inganno riescono a migliorare le proprie condizioni, oppure i ricchi, che grazie al denaro e al potere sfruttano persone in difficoltà per fargli fare qualsiasi compito? Il regista mostra intelligenza nel sospendere questo giudizio e lasciarlo allo spettatore. Il film propone le due famiglie e ne mostra vizi e virtù, azioni e silenzi, suggerendo prima una interpretazione poi un'altra. Sta alla sensibilità di chi guarda dare un'interpretazione e un giudizio sui personaggi sullo schermo. In questo lo spettatore viene aiutato dal regista che lascia molto spazio alla descrizione visiva, per immagini: di conseguenza, tanto che più che l'intreccio, l'opera ha i suoi momenti migliori nella forza espressiva delle inquadrature, delle luci e dei colori, e nella (splendida) colonna sonora. Per tornare alla domanda, si potrebbe dire che parassiti sono tutti o nessuno. Chi può dirlo?...
G: Tu, Lo spettatore. Più seriamente: gli indigenti, chi ha poco e deve rimanere alle dipendenze di chi ha più per sperare di poter campare.
P: la prima, e più banale, risposta sarebbe “la famiglia povera”, che si approfitta della situazione (tutto nasce dall’idea di Kim/Kevin di sfruttare un amico che gli chiede un favore per qualche tempo); mentre in realtà, almeno secondo me, i veri parassiti son i Park, che sfruttano la propria ricchezza e ne approfittano per ottenere quel che vogliono da chiunque gli stia intorno: dall’autista vestito da indiano perché “ti stiamo dando lo straordinario” a “vi prego non fate regali al piccolo, è solo per vederci”.



5. cast adeguato o cambieresti qualcuno? 

e: Sono tutti bravissimi, dalla ragazzina ricca appena bruttina al padre povero con l’aria di portare tutto sulle spalle sue, dalla governante “doppiafaccia” al marito sgangerato nel sotterraneo, dalla madre ricca di eterea bellezza al ragazzo protagonista con la faccia da bravo ragazzo.
F: Tutti al loro posto, tutti in parte e credibili. Non cambierei nessuno.
G: No White Washing pls.
P: perfetti tutti: i padri sono i due motori delle due famiglie, ognuno a modo suo (chi con vero amore e dedizione, chi con ipocrita opportunismo), le madri invece affrontano la maternità e la gestione della casa in maniera opposta; i figli invece sono invece quelli maggiormente caratterizzati nella famiglia povera e invece trascurati nei due bimbi ricchi; la governante merita una menzione speciale per essere una perfetta rappresentazione stereotipica del buonismo di facciata che nasconde una immane cattiveria, però senza risultare finta, ipocrita o messa lì giusto perché c’è scritto nella sceneggiatura...



6. dopo gli oscar Morandi è stato contattato e gli son stati fatti i complimenti per gli oscar vinti, cosa ne pensi? 

e: che è una cosa ridicola. Non dico che non possa fare piacere vedere inserita una canzone italiana in un film straniero, ma da qui a fare i complimenti per l’oscar...bah.
F: Premetto che non ho grande interesse per la questione, sarà il fatto che non ho capito il senso della scelta di QUELLA canzone all'interno del film. Forse io, non conoscendo la cultura pop coreana, perdo dei riferimenti importanti e quindi il senso generale. Per quanto riguarda il resto, l'inspiegabile clamore e i complimenti a Morandi, non ho nulla da dire, mi sembra tutto falso e costruito. Vuoto. Inutile.
G: Il mondo ha una rappresentazione dell’Italia ferma agli anni in cui la canzone è stata incisa. Magistrale scelta del pezzo, soddisfazione per il caro Gianni, scivolone per chi esagerando con i complimenti suona poi ridicolo.
P: i premi non valgono un cazzo, soprattutto quando a darli è chi premia ForrestGump invece di PulpFiction (nonostante questo sia il primo film in lingua non inglese a vincere come miglior film), come non vale il 99% di voti positivi sul tomatometro visto che laggente è la stessa che fa incassare avengers nel mondo e zalone in italia; detto questo laggente che si congratula con morandi è la stessa di cui sopra, quindi va ignorata, visto che abbatterla tutta in pubblica piazza è sterminio di massa e mi dicono dalla regia che non si possa fare.





lui qui sotto spiega simboli, simbolismi e temi   

e poi c'è lui, c'entra poco, ma è fiquo uguale

e poi lui, di nuovo, fa un confronto meraviglioso
non credevo ci fossero tanti effetti in un film come questo...    


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