Città violenta (1970) di Sergio Sollima


netflix a volte ha anche bella vecchia roba...


Classico polizziotesco anni '70: un Rasho-mon un pò più violento, o forse molto più violento: lui catturato, lei lo tradisce, lui dopo il carcere si vendica. 

Semplice la trama, scontato il finale (forse non 50 anni fa), bravi gli attori e ottima la regia. 
Gli inseguimenti, o forse sarebbe meglio dire l'inseguimento, son girati da dio, seppur le macchine sballonzoli e non sia giroscopicamente ferma come siamo abituati oggi, la scena trasmette tutto quel che deve, rende l'idea (in una scena lenta ma adrenalinica al massimo, da oltre 15 minuti con tre o quattro battute, tutte da una sola parola [senza quegli odiosi dialoghi dove i protagonisti fanno lo spiegone agli spettatori su chi siano gli inseguitori e perché li inseguano, o annunciando qualsiasi mossa futura]).
Il twist del twist del twist del twist (tutto comunque abbastanza prevedibile) rende il film in parte un thriller: lo spettatore cerca sempre di capire chi sia davvero da quale parte; le sensazioni generate sono state simili a quelle di Memento di Nolan, lo stesso estraniamento, lo stesso terrore di dar fiducia a qualcuno, la stessa sensazione di non potersi fidare (che forse tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita, magari subito dopo un tradimento di qualsivoglia tipologia). 
Anche la colonna sonora fa il suo sporco lavoro, di certo al buon Ennio non gli si può dire che non sa fare il suo lavoro.
A parte tutti i tecnicismi e le abilità di ognuno nel proprio lavoro, quello che colpisce davvero è come la storia potrebbe benissimo essere ambientata ai giorni nostri e non perderebbe alcun tratto della sua potenza: dalla violenza al tradimento, dagli intrighi di potere a quelli di danaro, come se nulla fosse cambiato negli ultimi tempi, e forse è davvero così (guardando HouseOfCardsTrilogy, quello originale del 1990, sembra davvero non sia passato nemmeno un giorno).
Consigliato a chi adora un film dove sono le immagini a parlare, le facce (quella di Bronson è qui monumentale) e le musiche, quando il cinema italiano poteva davvero creare novità e dimostrare a tutto il mondo la sua superiorità.

Nel DVD inglese le scene tagliate rispetto alla versione italiana sono state reinserite ma non ridoppiate, anche nell'ultima versione rimasterizzata, coi sottotitoli; strana scelta, oserei dire bigotta (qualche culo, meraviglioso tral'altro, di troppo probabilmente).


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