American hustle (2013) di David Owen Russell - #recensionedimassa

Si continua con le recensioni di gruppo, è divertente farle, soprattutto dopo una visione di massa al cinema di martedì con biglietto scontato e sala vuota dove era possibile praticare il rutto libero durante la visione.



Ah la V mancante in questa recensione è la stessa V mancante nella recensione precedente.
Prima delle risposte (come sempre) una brevissima, sintetica e minuscola presentazione di ognuno:
Pietro: 25, uomo, studenteincercadilavoropartime, pizza con kebab
Elisa Z: 24, donna, studentessa, parmigiana di melanzane
Erica C: 21, donna, studentessa, patate

1 - riassumi la trama in non più di 89 parole.
Ec: Un tizio truffatore, sposato con una ragazza figa e pazza con un figlio, incontra una ragazza figa e depressa e i due si innamorano. Un federale con manie di protagonismo prova ad servirsi di loro per incastrare altri truffatori mafiosi, ma rimane fregato, i buoni vincono, il tizio divorzia e rimane con la ragazza più figa.
Ez: Un truffatore senza scrupoli affascinato dalla bella Sydney, una donna diversa da quelle conosciute sino ad ora, instaura una relazione con lei e la fa diventare anche socia dei suoi loschi affari. Tutto fila liscio fino a quando vengono scoperti da un agente dell FBI, che in cambio di un tornaconto personale, li obbliga a infiltrarsi con lo scopo di far venire a galla un sistema di corruzione della politica unito alla mafia.
P: American asshole (la pronuncia è la stessa) è una stangata romantica buonista, infarcita di un'ipocrita critica al sistema americano, il quale, nonostante tutto, alla fine vince.
V:

2 - il film merita tutti questi premi e nominations
Ec: Mah, non avendo visto molti altri film in nomination non saprei fare un paragone, ma non credo possa essere un "miglior film". Magari i riconoscimenti alle attrici però ci stanno, non erano niente male.
Ez: Tutte le nomination e i premi al momento ricevuto sono eccessivi.
P: Gli attori, protagonisti e non, son molto sopra le righe, e questo ad Hollywood piace, come piace, per ora, Jennifer Lawrence, sperando non si tramuti nella futura Meryl Streep degli Oscar. Le altre nomination, escluse quelle per la sceneggiatura e quella per il montaggio, ci stanno.
V:

3 - culi, tette e capelli, che ruolo hanno nella pellicola?
Ec: Secondo me hanno un ruolo un po' troppo grande. Non dispiace di certo vedere le grazie di belle donne tutte sistemate, ma c'era proprio bisogno di piazzarci davanti agli occhi le tette della Adams in continuazione?
Ez: Servono a dare quel pizzico di pepe in più in una sceneggiatura poco coinvolgente e senza colpi di scena.
P: Non dispiacciono, però a volte sono esagerati e inutili, oltreché per nulla sensuali visto che abbiamo sbattute in faccia le grazie della Adams e della Lawrence praticamente per tutto il film.
V:

4 - il cast è appropriato? 
Ec: beh, sono abbastanza azzeccati, la moglie e il sindaco forse più degli altri... in ogni caso dovevano sceglierli più belli per la camera da presa!
Ez: Il grande trasformista Christian Bale salva questa pellicola, poco azzeccato Bradley Cooper per il ruolo dell agente dell FBI, Amy Adams è una bella donna.
P: Il cast è perfetto per raccontare la storia (parzialmente vera) in questo modo. Bale si conferma uno stupratore del proprio corpo, la Lawrence è follemente bellissima, la Adams riporta sullo schermo una femme fatale che mancava, Cooper inutilissimo (sarebbe stato utile, per quel ruolo, un attore più bruttino), e poi un Jeremy Renner che passa da quelle amarezze insulsa di Occhiodistronzo, passando per Hansel e Cross/Kitsom a questo, che è perfezione recitativa ed espressiva, vale da solo il prezzo del biglietto.
V:

5 - hai trovato della politica all'interno del film?
Ec: no, ma sarà perché a me la politica non interessa molto.
Ez: Quel giusto da farti capire che tutto il mondo è paese, la corruzione è presente in ogni organo delle istituzioni politiche.
P: Molta, purtroppo, e di quella brutta, doppiamente purtroppo: i buoni alla fine vincono, ed è buonismo, ma ci può stare; il vero problema è che i buoni di questo film in realtà sono delle merde, che vivono alle spalle di chi soffre e sta male: sono dei truffatori, non dei poveretti che fanno il loro lavoro, ma la peggior feccia della società che sfrutta le sofferenze altrui per vivere nel più abbondante benessere. In più il poliziotto che, seppur con un esagerato zelo e un pò di manie di protagonismo, svolge il suo lavoro al meglio, tentando di ottenere il massimo dei risultati, viene visto negativamente, e la cosa grave è che questo ci piace, ci fa felici.
V:

6 - la durata è eccessiva o necessaria per raccontare la storia?
Ec: Non saprei, ma non l'ho trovato noioso.
Ez: Durata eccessiva per una trama poco scorrevole.
P: Eccessiva, le due ore abbondanti non scorrono affatto velocemente, molti passaggi sono confusi, lenti, alcuni inutili.
V:

7 - rivedresti il film?
Ec: Come passatempo forse sì. Forse.
Ez: Solo per rivedere la scena memorabile dell'incollamento del riporto di Christian Bale.
P: No.
V:

8 - una frase, un passaggio, un dialogo ti è rimasto impresso?
Ec: "Non sei niente per me, se non puoi essere tutto!" colpisce, è la classica frasona da film, in cui poi ci ritroviamo un po' tutti. Un'altra scena che mi ha colpita, forse anche di più, è quando la moglie del protagonista, parlando con il suo amante, dice più o meno "credo che morirò prima di riuscire a cambiare". Altro dialogo che rimane sicuramente impresso è quello tra la moglie e l'amante di lui, dove la prima dice "Ah sono volgare dentro, ma forse tu sei volgare dentro, con i tuoi imbrogli e le altre schifezze che fai, ma forse lo siamo tutte e due, è questo che a Irving piace di noi, se non altro è coerente. Sai, certe volte nella vita tutto quello che hai sono delle bruttissime merdose alternative..." e poi bacia l'altra, rovinando, a parer mio, la scena.
Ez: Nella scena del quadro falso quando Bale dice all agente FBI: chi è il vero artista? Il pittore oppure il falsario?
P: "Le persone credono a quello a cui vogliono credere!" ripetuta più volte da Irving Rosenfeld, quasi un leitmotiv del film (un piccolo appunto: per la prima volta in italia un titolo tradotto/aggiunto è fatto bene, aggiunge qualcosa, senza però snaturare il senso dell'originale)
V:

9 - come sei entrata e uscita dalla sala?
Ec: Sono entrata con l'idea di star andando a vedere un film carino e interessante, non il film della vita o il film da oscar. Sono uscita un po' perplessa, alcune scene mi sono sembrate inutili o esagerate e in certi momenti non si capiva cosa una scena volesse comunicare allo spettatore. Complessivamente comunque ho trovato il film gradevole da guardare.
Ez: Entrata con molte aspettative, uscita amareggiata.
P: Entrato con poche aspettative (sono andato al cinema calorosamente invitato da Ez), uscito ancor più convinto che i premi del cinema son poco utili per capire quali siano i film veramente belli dell'anno.
V:


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