Das weiße Band (2009) di Michael Haneke


consigliatomi da un'amica cineamatrice/cineamante....





1913, un piccolo villagio della germania protestante che si avvicina ignaro al primo conflitto mondiale, e ancor più ignaro al secondo.
Fotografia (di Christian Berger) impeccabile, in un bianco e nero accecante, che riproduce perfettamente l'atmosfera di ricordo (tutta la storia ci viene raccontata da uno dei protagonisti).  La scena del funerale e dei due padri che picchiano i figli sono, a mio avviso, le migliori. La camera è quasi sempre fissa, con un'inquadratura ben studiata; al massimo abbiamo piccoli movimenti di macchina, quasi impercettibili, che seguono uno o più personaggi in maniera molto semplice ma al contempo efficace.
Musica inesistente, se non per i brani cantati dal coro della chiesa diretto dal narratore della storia, particolare pregevole IMHO (il senso dell'udito deve stare attento a cosa succede, e lo spettatore è spinto ad interpretare più che quando è aiutato/preso per mano e trascinato da un brano musicale).
I temi principali sono una violenta critica di un austriaco al popolo tedesco, alla facilità con la quale è stato gestito, soprattutto tramite la disciplina impostata come corretta "perchè è così", sia tramite una facciata, un'apparenza pubblica che genera forti displasie nelle dimaniche del microcosmo del paese come nel tessuto nazionale. Questo genererà una generazione pronta alla violenza, educata alla violenza tramite la violenza. Violenza è spesso presente, lungo tutti i 144 minuti, ma mai viene mostrata: la si sente, la si percepisce, ma mai l'occhio vede un atto violento, in alcuni casi (come per l'uccelletto decapitato) se ne vedono i risultati. Ovviamente non possiamo credere a nessun uomo, che sia esso di scienza o di fede, perchè i suoi isegnamenti saranno sempre fuorviati dal suo essere uomo (malato).
Gli attori sono asettici, privi di qualsivoglia emozione, forse per rappresentare l'assenza di emozioni che viene vissuta da tutti i personaggi del film, che non appena qualcuno dimostra di provare, viene subito tacciato e cacciato.
Il film non da risposte, ma pone domande.
La verità è lì, proprio di fronte ai nostri occhi, come il cavo che fa cadere il Dottore nella prima scena, ma nessuno è capace di vederla e capirla fino in fondo.





Commenti

Posta un commento

SCRIVI PURE: chiunque spara cazzate, perché non dovresti tu?

però ricorda, se devi offendere, fallo con stile!

ARCHIVIO

Mostra di più