Tron (1982) di Steven Lisberger

Come vedevano il futuro trentacinque anni fa? Tron ce lo mostra, sfoggiando una tecnologia oggi quasi ridicola, ma all’epoca futuristica e futuribile.


recensione tron di onironautaidiosincratico.blogspot.it
Nel 1982 la Disney realizza uno dei primi film quasi interamente in computer grafica (all’epoca non si chiamava ancora CGI [seppur l’Accademy candiderà il film solo per costumi e montaggio sonoro, in quanto per gli effetti diranno che avevan barato con dell’animazion classica]), con gli attori in carne, ossa e tutine aderentissime e lucentissime che si trovano ad interagire per la prima volta con teli verdi e greenscreen, realizzando un film mostruosamente avanti per l’epoca e ridicolmente obsoleto per noi oggi. A parte la grafica, vero punto di forza all’epoca, i temi affrontati sono quelli che l’uomo del XXI secolo si trova a dover affrontare: la digitalizzazione della vita, la sostituzione dell’uomo da parte dei robot nel mondo del lavoro, il diritto d’autore e l’importanza dei videogiochi nella vita quotidiana dei giovani, e anche dei non-tanto-più-giovani, d’oggi. Tutti temi che Lisberger (sia alla regia che alla sceneggiatura) affronta con delicatezza e semplicità, rimanendo dentro lo schema di un classico film Disney per famiglie (presentazione dei personaggi, buono, cattivo, aiutanti del buono, aiutanti del cattivo, piano del cattivo, soluzione del buono,  viaggio, difficoltà, morto di second’ordine di cui si dimentica anche il nome, scontro, soluzione, finale “...e vissero tutti felici e contenti”), riuscendo a dare una venatura ottimista, che fa concludere la visione del film col sorriso.


Il film è ormai un cult, si vede anche dal sequel “ereditato” del 2010, anche grazie a 13 (TREDICI) videogame dedicati alla pellicola e ai suoi personaggi. E forse la sua <cultitudine> è dovuta proprio alla sua forma classica, al suo essere ambientato dentro un PC, ma potenzialmente vivibile in un medioevo qualsiasi, o all’epoca dei romani, o nell’antico egitto: la storia è l’universale scontro contro il potente, semplicemente farcito di qualche bit e qualche pixel in più.

La citazione di Ultimatum alla terra del 1951, ci fa capire come Lisberger ami il cinema di fantascienza degli anni ‘50/’60; la stessa citazione (stavolta recitata e non scritta) verrà fatta 10 anni dopo da Sam Raimi nella sua Armata delle tenebre.

Nel finale c’è un’anticipazione della realtà odierna: la città si trasforma in un gigantesco circuito, dove macchine, persone e cose si muovono velocissime come informazioni dentro un chip.


citazioni
  1. “Quando hai visto una mostra di elettronica, le hai viste tutte.“
  2. “I computer e i programmi penseranno, mentre la gente smetterà di farlo.”
  3. “Come dice il saggio: «Non esistono problemi, solo soluzioni».”
  4. “Tutto ciò che è visibile deve crescere al di là di se stesso ed estendersi nel regno dell'invisibile.”
trivia

  1. TRON è l’abbreviazione del comando BASIC “TRace ON” che serve a trovare gli errori nelle linee di comando, ma Lisberger ai tempi non lo sapeva. Il nome fu scelto perché richiamava l'aggettivo elecTRONic
  2. è il primo film della Disney ad essere registrato esclusivamente in Dolby stereo
  3. Syd Mead inventò le moto del film, e meno di un anno dopo curò anche la scenografia di Blade Runner
  4. come per le spade-laser del film di Lucas del 1977, anche qui le tutine sono state colorate a mano, fotogramma per fotogramma, da un team di giovani koreani



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