Noah (2014) di Darren Aronofsky

e andiamoci al cinema, lo stesso giorno della visione di Her, prima di quello, alle 6 del pomeriggio per evitare il fastidiosissimo 3D (scoprendo che già Alfred per dial M for murder lo aveva già usato, e poi abbandonato, fa capire la grande novità di tale tecnologia). 






La trama è semplice, e pure abbastanza famosa: Noah (come ci hanno imposto i distributori italiani, senza però comunicarlo ai doppiatori che infatti lo chiamano NOÈ per tutto il film) deve costruire l'Arca, invitato/obbligato da Dio, per salvare gli esseri degni dal diluvio purificatore. Subito vediamo il motivo per cui Noah odia l'umanità e non ne ha fiducia, poi vediamo la vita dello stesso Noah finché non gli viene annunciata/intimata la costruzione dell'Arca, poi il viaggio, la fuga da alcuni banditi, il salvataggio di una povera bambina ferita, fino alla costruzione dell'Arca, l'arrivo degli animali, il diluvio e la vita dopo. 
Il film in realtà più del racconto biblico, o delle pieghe fantasy che prende la storia (criticate da molti, gli stessi che vanno a vedere i nani dai piedi pelosi e si galvanizzano tutti e che comunque non mancano nel libro originale) ma si concentra molto di più sulla figura di Noah e sui rapporti che ha con la sua famiglia. La famiglia di Noah è una famiglia formata da moglie e marito, tre figli e una ragazza salvata per strada durante la fuga iniziale e un vecchio che nessuno degna mai di un sacchetto di bacche, interpretato da un ormai prezzemoloso Anthony Hopkins. Le situazioni sono le solite: il padre fa tutto ma non viene creduto (quando dice che deve uccidere le bambine capisco lo sconvolgimento per le due povere innocenti, ma non capisco come facciano a non credergli dopo che il suo Dio ha fatto crescere in pochi minuti una foresta in un deserto e ha mandato loro dei giganti di pietra ad aiutarli), il figlio ribelle, l'altro che esegue tutto senza pensare, la coppia che vivrà felice per il resto della vita, la moglie che si fida del marito ma fino ad un certo punto; insomma niente di nuovo nella storia nè nelle modalità di racconto della stessa. Gli effetti speciali dovrebbero essere uno dei punti di forza del film, essendo costato 125.000.000 $, ma non sono nulla di eccezionale: rimangono comunque degli ottimi effetti, ben fatti, puliti e senza sbavature (furbo il regista o lo sceneggiatore, che fornisce a Noah un quantitativo industriale di droga con la quale può facilmente addormentare gli animali, facendoceli vedere solo quando arrivano all'arca), ma comunque senza particolari meriti, forse anche a causa dell'eccessiva esposizione a cui siamo ormai abituati (Trasformers, Hobbit, Gravity e qualsiasi altro film uscito in sala negli ultimi anni). Quindi neanche da questo punto di vista è utile
Passiamo allora alla morale del film: si salva solo chi è puro, oppure basta avere un parente con qualche amico abbastanza in alto da dargli la possibilità di costruire un'arca e salirci sopra; la famiglia non ti crede neanche quando Dio è dalla tua parte e ti fa un paio di favori non proprio comunissimi (vedi qualche rigo sopra), per un pò di fica un figlio è pronto a ripudiare il padre, anche dopo che lui ti ha salvato dal diluvio, ti ha perdonato dopo che tu hai tenuto nell'arca che lui ha costruito il peggior nemico e hai complottato con lui per come ucciderlo. Per non parlare poi della procreazione: mi spiegate come due sorelle, figlie di uno degli unici tre fratelli presenti sulla terra dopo il diluvio universale, potrebbero "andare e moltiplicarsi"?!?!?!? mode INCESTOLEVELOVER9000: ON [qui il banale modo di come la Bibbia, senza spiegarlo, "spiega" come funziona ]. Il finale poi è di un giganterrimo failerismo: Dio da a Noè un compito: salvare il salvabile, distruggendo l'umanità, ma lui, non avendo abbastanza fede e/o coraggio per farlo, non lo fa, destinando la Terra ad una distruzione per mano dell'uomo. 
 Alcune cose non tornano:
  1. Ila e la sua gravidanza: se fino ad allora non ti eri "concessa" al tuo Sam, e non volevi essere sua moglie e andare con loro sull'Arca, perché dopo il toccomagicodolorante di Hannibal-Matusalemme te lo sei scopato in mezzo al bosco, per poi rimanere sconvolta della gravidanza quando la scopri? 
  2. La fiducia della famiglia di Noah nei suoi confronti: dopo che li ha portati in salvo, ha fatto crescere una foresta dove prima c'era il deserto, ha convinto dei giganti di pietra con dentro degli angeli ad aiutarli a costruire l'Arca; la sua famiglia è ancora incredula se dice di dover uccidere delle bambine per un disegno divino. 
  3. Per un quarto, forse un terzo, abbondante del film, dobbiamo sorbirci il figlio morto di fiqua di Noah, che genera problemi su problemi e continuamente problemi e solamente problemi, senza il quale il film sarebbe stato comunque godibile e non avrebbe perso niente. 
Il film si fa guardare, è ben fatto, ma non riesce a trasmettere niente che non sia l'universale pioggia di danaro usato per realizzare questa pellicola.

 

P.S. Jenus ha vinto!

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