Futatsume No Mado (2014) di Naomi Kawase



secondo episodio della, si spera lunga, stagione di Cinestudio40

recensione di massa di still the water
come sempre, si inizia con una breve presentazione dei partecipanti, e poi le domande con le relative risposte  

nome, età, professione, cibo preferito

  • erica: 26, studentessa a tempo pieno, patate e cioccolato
  • pietro: 29, studentepartimeincercadilavorofulltime, pizza con kebab
  • mariachiara: 29, studente,frittata



1. riassumi la trama in 140 caratteri
p: due bambini sfigati si incontrano e si fanno compagnia nelle proprie vicendevoli sfighe
edalle disavventure di due famiglie nasce una storia d'amore tra due ragazzini
mc: Il film si apre con la fine di un tifone e il ritrovamento di un cadavere in mare. Dopo il tifone prende inizio la storia vera e propria: due ragazzi, Kaito e Kyoko affrontano la propria adolescenza e i propri problemi familiari in modo totalmente diverso. Il primo non riesce a proseguire serenamente il proprio percorso di crescita, geloso della madre ormai single e convinto che il cadavere ritrovato sia di uno dei suoi tanti amanti. La seconda, nonostante la malattia che sta uccidendo la propria madre, riesce ad affrontare la realtà perché sa guardare in faccia al dolore ma sa anche vivere intensamente le gioie.


2. la macchina a mano abbonda, è un bene o un male?
p: decisamente un male, fino a metà (arriverei a due terzi sotto l’effetto di qualche sostanza psicotropa) il film è sopportabile, anzi quell’instabilità data dalla macchina a mano lo rende quasi più “umano” o forse reale, ma ad un certo punto diventa nauseantemente nauseante
e: lcamera a mano l'ho trovata perfetta in alcune scene, dove permette una immedesimazione maggiore...peccato che in altre scene era fastidiosamente instabile. Direi che avrebbe potuto limitarne l'uso alle scene più importanti.
mc: non lo so, non ci ho fatto caso :(


3. i protagonisti della storia son la famiglia e l’amore?
p: il film è il districarsi (non sempre spiegato, né chiaro) del complesso rapporto tra i due protagonisti e le rispettive famiglie: problemi su problemi, che si ripercuoteranno, non senza effetti, anche sulla storia d’amore che lentamente si costruisce in maniera contorta
e: la famiglia è senza dubbio protagonista del film, l'amore in senso lato forse pure, ma data la giovane età dei protagonisti non parlerei di amore in senso classico... Grande protagonista è anche la morte e il senso che le si prova a dare.
mc: per me il protagonista assoluto della storia è l’oceano, onnipresente in quasi tutte le riprese e simbolo della vita. Il nuotare quindi diventa metafora del vivere: il ragazzo ha paura di gettarsi nell’oceano perché bloccato da tutti quei pericoli che vi vede. La ragazza si getta e si abbandona assaporando quel misto di gioia e pericolo che sono insiti nel mare-vita.

4. qual è la scena più forte, e perché? 
p: la morte della mamma di Kyoto: una straziante ed infinita scena di abbandono, che inizia con delle tinte leggere e quasi allegre, per poi finire, lentamente, ad ogni addormentamento/risveglio sempre peggio, sempre più in fondo, sempre più nell’oscurità dell’abbandono
e: senza ombra di dubbio la scena della morte della madre è la più incisiva: lentissima, piena di tradizione culturale (lontana dalla nostra), la musica che accompagna la scena è solo quella suonata e cantata dai presenti sulla scena, nessun artificio per enfatizzare la scena, che rimane così vera, realistica ed estremamente coinvolgente.
mc: è passata una settimana da quando ho visto il film ma direi che la scena più forte è quando il ragazzo si scontra apertamente con la madre. è uno scontro acceso e quasi violento, ma alla fine sarà lo scontro risolutivo e che permetterà al ragazzo di superare i propri conflitti e di compiere la propria crescita personale. In tal senso lo aiuterà anche il padre di Kyoko.

5. cast appropriato o avresti cambiato qualcuno?

p: tutti perfetti (se dicessi che tanto son tutti uguali sarei razzista, quindi non lo dico, ma lo penso), molto piatti, come storia del cinema giapponese vuole
e: tutti perfetti, tranne forse il padre del ragazzo, l'avrei cercato dall'aspetto un po' più adulto/grande/vecchio...
mc: a me sono piaciuti, in particolare la ragazza. i suoi occhi vivi e la sue espressività trasmettevano quella voglia di vivere/nuotare affrontando intensamente e senza riserve tutto ciò che la vita le riserva.


6. qual è il senso del film?
p: la morte come dolce fine, ma anche come inizio di un indefinito e ciclico ripetersi della storia, sempre la stessa, sempre molto molto simile a sé stessa
e: immagino che se ne possano trovare diversi, ma sicuramente invia un messaggio positivo allo spettatore: si può morire sereni e si può superare la morte di un proprio caro.
mc: Il senso del film per me è rappresentare la crescita personale di questi due adolescenti attraverso il rimando a tanti simboli che meglio spiegano l’essenza dei due ragazzi. Il mare è il simbolo più forte e pervasivo: solo il mare profondo e tumultuoso può evocare l’intensa energia della ragazza (ed anche della madre); allo stesso tempo quello stesso mare evoca l’angoscia del ragazzo che ne ha paura. Il mare, come la stessa ragazza spiega nel film, rappresenta anche il sesso. Quando il ragazzo supererà i suoi conflitti interiori infatti riuscirà anche a vivere serenamente la sua relazione con la ragazza. E poi emblematica anche l’uccisione della capra vissuta in maniera antitetica dai due ragazzi. è un film pieno di simboli e da rivedere per poter essere compreso meglio.






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