Swiss army man (2016) di Dan Kwan

una sera di primavera, col freddo che avanza, o è caldo? con l’inverno che va via, finalmente, o forse no...in diretta (in realtà in differita di qualche minuto) con Berlino, anzi Potsdam; quindi questa è una minirecensione di massa, anzi una recensione di minimassa…

Film scelto per la presenza di Daniel Radcliffe che insieme a Paul Dano danno prova di grandi doti recitative…

Insomma…. a fare il morto non è che ci vogliano troppe doti!

ma nonostante la morte del corpo riesce ad emozionare: prima fa ridere (e fa anche un pò vomitare)...

fa proprio SCHIFO in alcune scene

poi fa riflettere: è una sorta di analisi della società attraverso questi due che sono le due facce della stessa medaglia...più Hank cresce moralmente più Manny riesce a muovere e controllare il proprio corpo

Secondo me è però una correlazione che si capisce solo alla fine, durante la prima parte del film (ma anche dopo) ti trovi solo spiazzato.

spiazzare è la parola chiave per il regista/sceneggiatore: tutta la prima parte serve a questo, dal tentato suicidio evitato grazie ad un cadavere, fino alla storia dei peti, e all’amore per Sarah (una Mary Elizabeth Winstead meravigliosa); il problema è che questo meccanismo la prima volta spiazza e fa sorridere, la seconda un pò meno, la terza meno ancora, finché non è telefonata e quasi irritante

Esatto, non si capisce mai dove porre il limite della verosimiglianza . All’inizio la storia ti sembra quasi credibile e attribuisci le “stranezze” alla follia di Hank...poi non ci capisci più niente e basta. E questo credo che distragga un po’ dai temi che vengono proposti.

i temi son un altro problema, o meglio: i temi son belli (regole sociali, amore, crescita, superamento delle proprie paure) solo che vengono banalizzati e semplificati così tanto da risultare vuoti, sembra di guardare uno di quei filmetti per ragazzine della Disney; come ha detto un’amica a fine visione “un’ottima idea sviluppata malissimo!”, e questo un pò vale per molti, troppi, aspetti del film

Beh, io non sono un’esperta delle tecniche cinematografiche ma alcune scene non mi sono piaciute, le ho trovate troppo confusionarie o troppo buie.

la regia è buona, semplice, senza troppa ricercatezza o particolari inquadrature (a parte la caduta vertigo di trainspottinghiana memoria davvero bella), tantissimi lensflare (molti sembravano aggiunti in post-produzione) e sì le scene di notte erano davvero davvero scure, credo per un’intenzione del regista (o forse anche per carenza di mezzi, anche se si parla di oltre 3 milioni di dollari di budget), comunque il regista ha un problema con gli amici

Direi che i problemi si vedono abbastanza dalla relazione super strana che si instaura tra Hank e Manny. All’inizio sembra quasi un’amicizia tra bambini, che si confessano/spiegano le piccole cose. Anche i “litigi” sono molto infantili. Poi qualcosa cambia e il rapporto diventa proprio morboso.

inizialmente è Hank che insegna tutto a Manny, poi si scopre che anche Manny ha qualcosa da insegnare (come in ogni classico film del genere:  scoperta, turbamento, divertimento insieme, scoperta della realtà, lite, nuovo equilibrio) però con l’evolversi della storia il rapporto da amicizia diventa quasi d’amore (una strana storia di uno strano amore), con una sorta di transfer del povero Manny, e questo turba, sconvolge (che è l’intenzione principale) e poi si arriva ad una conclusione che conclusione non è, con scafo e manette e tanti dubbi irrisolti (si spera non ci sia un seguito)

Le ultime scene sicuramente comportano una svolta nell’idea che ci si fa di Hank: all’inizio pensiamo che la sua follia sia dovuta al fatto che si sia perso tipo su un’isola deserta o qualcosa di simile e soffra la fame, alla fine ci rendiamo conto che i problemi magari erano altri. E io sinceramente ci sono quasi rimasta male...

un pò come tutto: parte bene e viene sviluppato male; l’idea di base poteva essere una bomba di peti da spargere sugli schermi di tutto il mondo, e invece…

L’unica cosa di cui non posso proprio lamentarmi è la colonna sonora. In particolare mi è piaciuto il fatto che fosse canticchiata dai protagonisti. Dà un tocco di “realismo” e coinvolgimento in più, perché quando siamo soli la musica fa tanta compagnia.

le canzoni son tutte perfette e perfettamente inserite, la musica è dolce, delicata, impercettibile, entra quando deve ed esce in punta di piedi, sembra quasi non ci sia ma accompagna tutte le scene, da quelle canticchiate in punto di morte al tema principale di Jurassic park (ok le citazioni agli anni ‘80, tanto carine e pucciosine, ma ora anche BBASTA, avete decisamente e definitivamente rotto, per non ); carina, seppur banale, la critica alla fine alla TV-spazzatura in cerca di emozioni

Come anche quella ai social network, poteva forse essere più “tagliente”.

vabbè lui che guarda instagram non appena ha di nuovo la rete è ridicolo e stupido: credo che davvero solo un idiota farebbe una cosa del genere prima di chiamare gli aiuti o cercare di capire dove si trova (altra cosa che solo un idiota fa con la batteria a terra è lasciare il bluetooth acceso per tuuuuuutto il tempo)

Sì, ma scopriamo dopo tutta la situazione, e magari voleva essere una critica alla dipendenza dai social...

ok la critica, ma un pò di parvenza di realismo...e poi di tutta l’isola, di tutti i posti possibili, vanno a finire nel giardino di Sarah? che si scopre essere una mamma e moglie trentacinquenne?!?!?

Eh, ma magari è là proprio perché è tipo pazzo e l’aveva seguita...non lo sappiamo...non è che si capisca molto bene dove fosse prima di essere spostato dal “petoscafo” (sempre che si sia spostato davvero).

peti, peni-bussola, seghe e problemi edipici: temi molto adolescenziali (quando Manny chiede ad Hank se fosse di cattivo gusto masturbarsi e pensare alla sua di mamma si raggiungono picchi di idiozia e strizzatina d’occhi ai ggggggggiovani alternativi che manco i peggiori Griffin ci son riusciti)

Per quanto riguarda il titolo sono contenta che i traduttori italiani non abbiano combinato pasticci, il gioco di parole dell’originale si perde (swiss army knife è il coltellino svizzero), ma l’idea del “multiuso” è stata centrata.

concordo in pieno, per una volta la traduzione è decente,complimenti! una citazione rimasta impressa?

“Un giorno un po' della tua merda si mischierà alla mia merda”

“Se non conosci Jurassic Park non conosci un cazzo” [per Peppe, se mai leggerà, che poi l’hai visto o no?]



PRESENTI SPOILER








grande scena, ottimo marketing





per chi gradisse, la colonna sonora

e per chi gradisse - vol II - una bella recensione del Maestro 

Commenti

  1. Bellissimo film, l'ho visto a gennaio di quest'anno e ne sono rimasta conquistata ^_^

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    1. non posso che esser d'accordo...seppur l'idea di partenza sarebbe potuta diventare qualcosa di ancor più memorabile

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