Lo chiamavano Jeeg Robot (2016) di Gabriele Mainetti

già recensito qui (grazie a Claudia e Carmen ^_^), ho pensato bene di pubblicarlo anche qui, così da poter mettere qualche parolaccia in più e qualche scorrettezza politica che un giornale non può accettare...






Lo chiamavano Jeeg Robot: ovvero storia di un supereroe burino col nome giapponeseggiante a cui piacciono porno e budino alla vaniglia. 
La storia è semplice (cit): un tizio qualunque, per errore, cade in un bidone di rifiuti tossici-nucleari e acquisisce dei poteri. 
Un uomo scappa tra i vicoli di Roma, si rifugia in una barca abbandonata sul Tevere, cade in acqua e ingerisce una strana sostanza nera; da lì la trasformazione del personaggio, fisica e non solo, lo porterà ad una nuova dimensione. Dopo Super, Kick-Ass e Hancock arriva anche in italia, in salsa rigorosamente amatriciana, il supereroe sfigato e coatto, che pensa più a sé che agli altri: quel tipo di supereroe che quando scopre di avere i poteri li testa subito dove può, senza pensare alla salvezza dell'umanità, anzi, pensando alle proprie tasche vuote da sfigato.
Il regista racconta una storia vera, non originale - il plot è quello del classico cinefumetto: fuga, caduta, scoperta dei poteri (con un bel pornazzo di sottofondo), rinascita -, ma ben raccontata: la sceneggiatura è semplice, non ci sono twist finali o improvvisi, tutto è abbastanza prevedibile, ma non per questo noioso o fastidioso. 
Le inquadrature son molto strette, a parte qualche panoramica fatta con drone e GoPro, molti interni, semplici senza particolari ricercatezze (solo qualche interessante gioco di fuoco); gli esterni sono semplici ma curati, nessuna particolarità ma non sembra di guardare un film italiano. Non me ne vogliano i più, ma negli ultimi anni c'è poca roba, o almeno io ho visto poca roba, meritevole. 
La violenza è presente, come il sesso e il porno (stima infinita per la signora in sala coi figli decenni [avrei voluto vedere le facce di madre e figlio durante la scena "sesso con trans - colpo allo stomaco del suddetto - cattivo legato, cosparso di benzina e imbavagliato con una mozzarella - trans che si rialza con annessa sparatoria"]), ma niente gore senza senso o gratuito, tutto ha un senso all'interno della storia e del racconto. La vicenda è ambientata ai nostri giorni, lo capiamo solo grazie ai prodotti Apple, perché altrimenti (dalle musiche alle Crome presenti) sembrerebbe pienamente vissuta negli anni '80, di certo periodo di crescita del regista/sceneggiatore/produttore. Le citazioni si sprecano: da Jeeg Robot, a qualsiasi altro anime degli anni '80, I Simpson (con «libera i cani» come direbbe il signor Burns), Loredana Bertè, pavimenti luminosi nelle discoteche, per finire con quella al film di E.B. Clucher. Ma nessuna di esse è invasiva o sovrasta la storia o ne modifica il decorso; anche Romanzo criminale è parecchio presente (saranno ambientazioni e personaggi), come Suburra e Non essere cattivo, per ambientazione e personaggi presi entrambi dalla Roma vera, dalla periferia, una scelta, definita dallo stesso regista, pasoliniana. Anche i personaggi son reali e naturali: nessuno si prende troppo sul serio, nessuno è sopra le righe (tranne forse, e di poco, il cattivissimo Zingaro di Marinelli) 
Il film è totalmente italiano, prodotto in maniera indipendente dallo stesso regista, ed è un piacere scoprire che anche qui si può fare buon cinema senza per forza basarsi su qualunquismo e battute stravecchie e strasentite. Dà un filo fastidio l'estrema romanitudine di ogni film italiano indipendente; anche se in questo specifico caso la romanità è un carattere fondamentale del personaggio rimane un limite per un'esportazione del film all'estero. Un milione e trecentomila euro per un prodotto che si spera di vedere sempre di più nelle sale; soprattutto in un periodo di crisi come questo dove non c'è altro che intrattenimento senza senso in sala, con tutti che ripetono: "eh però con tutti i problemi uno va in sala a rilassarsi e distrarsi due orette", come se un buon horror o un bel cinecomics non potesse essere capace di distrarre
Per promuovere l'uscita del film (nelle sale italiane dal 25 febbraio, ma proiettato in anteprima anche a Catania), sabato 20, insieme alla Gazzetta dello Sport, sarà venduto in italia il fumetto della pellicola curato da Roberto Recchioni, con le copertine di ZeroCalcare, Ortolani, Bevilacqua e lo stesso Recchioni. 

P.S. nella recensioni son presenti SPOILER

qui sotto il trailer e sotto la sigla originale cantata da Santamaria [da brividi] 
   
questa riesce a emozionare ad ogni ascolto
e poi ci sono anche loro ^_^

Commenti

  1. Hai detto tutto.
    Specie le citazioni, è vero, liberate i cani, ahaahahh

    guarda, io da Gomorra in poi sono diventato un fan sfegatato dei film in dialetto, o comunque di quelli con parlata libera, non impostata. La vita è questa e il cinema è giusto la riporti.

    Oh, rece anche super tecnica eh. Vuoi fare il regista?

    ( quella cosa degli spoiler alla fine è una bastardata voluta o un errore?)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. vorrei fallo lo regista, ma non sò cosa, non sò bravo, e qui dalla regia mi dicono sia meglio come feticcio, attore feticcio.

      per gli spoiler ormai lo faccio apposta, se leggi una recensione prima di vedere qualcosa e pretendi che non ci siano spoiler io t'inculo ^_^ con affetto e professionalità


      gomorra mi manca e non credo la vedrò, letto il libro son rimasto parecchio deluso e non andrò avanti...

      Elimina
  2. Sai come la penso sugli spoiler...

    Per me Gomorra è un filmissimo.
    Ma adoro Garrone

    RispondiElimina
    Risposte
    1. bah....magari un giorno lo vedrò


      io sugli spoiler faccio sempre un esempio: si sa esattamente come va a finire una scopata, ma non per questo non te la fai comunque ogni volta

      Elimina
    2. Come diceva Mina l'importante (non) è è è è è è è è finiiiireeeee

      Elimina
  3. 'a Cadenne stai pure qua? io cerco recinziò e te trovo ovunque, me perseguiti ormaj...
    Pure tu non mi piaci, ma vabbé...
    Però pure a te, te volevo dì che nun me stai sur cazzo...
    Bella la stronzata de li spoiler (che mica l'ho capito che cazzo sò)...

    Me piaciono parecchio pure le canzoni che c'hai messo sotto, tutt'i due...

    Enzo

    RispondiElimina
  4. Anveeeeediiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

    RispondiElimina

Posta un commento

SCRIVI PURE: chiunque spara cazzate, perché non dovresti tu?

però ricorda, se devi offendere, fallo con stile!

ARCHIVIO

Mostra di più