See no Evil, Hear no Evil (1989) - di Arthur Hiller


beccato in tv, una sera di scazzo a casa, con mia nonna (che è molto esigente in fatto di film o fiscion: se non c'è la storia d'ammore e la spiegazioncina morale alla fine snobba e rimane disgustata)...








  • trama: un cieco e un sordo "vedono e sentono" un omicidio, la polizia li arresta per sbaglio e loro devono risolvere il caso per salvarsi il culo


  • con una trama così, cosa aspettarsi di meglio? manca solo il muto e sembra di veder filmata una vecchia barzelletta


  • i "problemi" con la giustizia sono un topos caro agli anni '80, dove spesso il tutto è causato da un misunderstanding (è meglio non scomodare la commedia degli equivoci), più che da una scorrettezza o inettitudine dei facenti parte del sistema giudiziario


  • i personaggi son chiari e squadrati, estremamente semplici, scritti come mille altri in mille altri film, ma riescono comunque ad avere il loro ruolo nella storia


  • storia che è un pò banale e già vista, ma non è per quello che si guarda questo film


  • le gag che si susseguono senza sosta permettono di ridere, sorridere o sganasciarsi, in base al tipo di comicità che piace, senza però mai dar sosta a questa sensazione di piacevole allegria che si percepisce guardando il film


  • nei tempi morti, tra una gag e l'altra, i due protagonisti riflettono sulla propria condizione, sui loro problemi nel relazionarsi con gli altri, sui problemi causati dai loro handicap; di certo non è un caposaldo del cinema sull'argomento, ma di certo è da far vedere a quella gentaglia ignobile e boriosa che dice quanto CERTI ARGOMENTI siano da trattare seriamente e con le pinze: film come questo, come Quasi amici, prendono un argomento serio e lo rendono simpaticamente semplice, facendo vedere pro e contro senza piagnistei (negli ultimi tempi questa parola è tornata di moda) e senza lezioni magistrali sulla relazione col malato


  • prima scena memorabile, incomprensioni e caso che mettono insieme questi due tipi, facendo sorridere ma anche riflettere su quanto difficile sia la vita di ogni giorno per gente con certi problemi


  • per quanto riguarda le gag sfruttano bene le due disabilità senza esasperarle, senza ripetersi nel film, senza neanche raggiungere Mel Brooks, Blake Edwards o Charie Chaplin, ma riuscendo comunque nel loro scopo


  • nel cast troviamo Richard Pryor e Gene Wilder (coppia già abbastanza consumata, qui in una delle ultime apparizioni sul grande schermo come coppia), un Kevin Spacey già abbastanza affermato, una meravigliosa quanto scomparsa Joan Severance


  • il regista è lo stesso di Love story e di mille (72 per l'esattezza) altre commedie del periodo


  • anche l'oggetto supermegatecnologico cercato dai gangster è un tema caro agli anni '80, poi si è un pò perso...


  • il gelato in testa poi, è una liberazione che qualche volta va presa nella vita, con qualche amico


  • consigliato nelle calde e noiose notti d'estate per ridere senza sbellicarsi e riflettere, anche se per poco



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