Yatterman (2009) di Takashi Miike

dopo 13 assassini si continua nell'infinita filmografia di Miike (92 titoli da regista) con qualcosa di più allegro rivisto per la live su #‎CineForumLIVE
non è propriamente un film d'amore, ma il mio amore verso Takashi mi spinge a consigliarvelo per un San Valentino alternativo e più divertente dei soliti Pretty Woman, Harry ti presento Sally o, peggio, i vari film mocciosi

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  • sentire un "supereroe" dire "che palle" quando si sta per partire in missione non ha prezzo, e tutti e tre i buoni che si sentono male e si riempiono di acqua e sabbia durante il trasferimento in Ogitto è stupidamente epico, o epicamente stupido

  • violenza gratuita, sesso al giusto livello. Finalmente un film dove i fumetti (per un purista paragonare anime e fumetti è una bestemmia, ma è per rendere l'idea) non vengono presi sul serio

  • effetti in cgi di bassissimo livello, o meglio sono molto espliciti (ma non brutti), e rendono questo il miglior cinefumetto visto fin ora

  • fedeltà estrema all'anime da cui è tratto, sia per i personaggi umani che per quelli robotici che per i loro modi di fare, tutto è simile all'anime, ma non è quello il punto di forza del film, quanto la caratterizzazione dei singoli personaggi, la storia e la regia, la somiglianza al fumetto è il valore aggiunto di un film gran ben fatto

  • lieve, delicata e leggera parodia a Indiana Jones, ma proprio leggera e quasi impercettibile

  • le delusioni d'amore di Yatta2 sono brucianti, e ci fanno percepire lo stato della tristezza di quella povera fanciulla, costretta a dover vivere insieme a questa sorta di playboy asiatico, e fargli pure da assistente per tutte le cazzate che costruiscono

  • ovviamente nessuno si rende conto di dove sia il super nascondiglio segreto, seppur ogni volta che Yattaking parte una piazza intera, piena di persone, vede esattamente da dove partono

  • lo split-screen dei due innamorati, separati poi dalla zita è una trovata furbissima e che rende bene l'idea, fumettizzando ancor di più la pellicola

  • l'amore è presente, diventa addirittura parte integrante dello scontro e della lotta, ma tutto si risolve con una vena buonista che non stona con la filosofia del regista

  • dissacrante l'ironia, in qualsiasi momento del film, come in ogni anime che si rispetti; ed è proprio questo a stupide e allo stesso tempo divertire: si passa da momenti estremamente violenti alle risate più sconce, dalla sensualità più spinta alle banalità divertenti, nel giro di pochissimi secondi

  • momenti musicali fastidiosi (ma è un odio personale atavico)

  • combattimenti strutturati e girati perfettamente, la grafica è perfetta, nessuno scavalcamento di campo, la telecamera si muove lentamente intorno ai personaggi che combattono, senza far perdere neanche un gesto o un movimento

  • gli eroi protagonisti non vincono mai per i propri meriti (spesso vengono bloccati in situazioni di svantaggio, disarmati e feriti) ma grazie all'inettitudine e alla sbadataggine dei cattivi; solo per questo il bene trionferà

  • ralenti usato solo nei momenti giusti (finalmente un action che sa dove e come mostrare l'azione)

  • critica alla società che pensa tanto all'immagine e si fa fregare...

  • il paradiso come una montagna di studentesse (festival dei pervertiti) è un piccolo omaggio per tutti quelli che credono che il Giappone sia pieno di giovani studentesse timide in gonnella tartan e con le calze bianche

  • il pezzo a fumetto richiama l'Uomo tigre e Rocky (in base a quale dei due ha accompagnato l'adolescenza dello spettatore)

  • i giornali e la polvere in faccia quando camminano, l'amica che non sa dove tenersi durante il viaggio, rende il fumetto reale, riesce ad avvicinare i supereroi, facendoceli percepire come persone comuni, con dei compiti speciali sì, ma pur sempre delle persone comuni

  • mecha che sparano dalle tette (se questo non è un punto a favore non so cos'altro dire per farlo guardare)

  • il sesso che è ovunque: inquadrati culi e tette (un pò come nel cartone, e un pò come piace ai giapponesi)

  • bene e male non distinti, come per le scene (vedi sopra) non c'è una netta distinzione tra bene e male, non c'è nero o bianco, ma tutti son pieni di sfumature

  • infilato pure il ballo tradizionale, con la sparizione del monte fuji, strizzando l'occhiolino ai fan giapponesi e/o giappolovers di varia natura

  • i tre tizi strani del ristorante sono i doppiatori originali della serie animata, e anche qui si strizza l'occhio ai fan della serie originale (senza però discriminare chi non l'ha vista)

  • l'ogitto e le valpi orientali da soli valgono la visione del film

Commenti

  1. Adoro Miike eppure questo me lo sono perso (d'altronde, come hai detto tu, la sua filmografia è sterminata): segno per un futuro recupero!!!

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    1. segna segna...merita davvero, poi se conosci il fumetto ancor di più!

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