Wrong (2012) di Quentin Dupieux

visto al "aspettando Zummit" al casale Papandrea, organizzato dai ragazzi di Mentelocale...
non li ringrazierò mai abbastanza





Opera surrealista, messa in scena molto curata e perfettamente riuscita, alienazione come tema principale, incapacità di comunicare come sfondo, impossibilità di rapporto tra gli umani come morale, 94 minuti di totale divertimento.

 
La trama è semplice: Dolph perde Paul, cane e unico suo vero amore nella vita, e dopo una lunga e travagliata, oltreché surreale, ricerca, lo trova. Il problema non sta nella complessità della trama, ma nell'infinita e folle, irreale e surreale sequenza di scene di totale nonsense (pioggia negli uffici, idea forse presa qui al minuto 23), che però non tolgono niente alla bellezza delle immagini e alla completezza della storia.


Gli attori non sono eccelsi: Jack Plotnick, con quei baffoni alla Earl J. Hickey non è sicuramente da Oscar, però riesce a trasmettere perfettamente e totalmente tutta lo sconvolgente stupore del trovarsi in determinate situazioni; William Fightner dopo blade of glory, prison break, dopo aver doppiato un paio di gta e qualche cod, interpreta qui un Maestro zen che è fottutamente epico, che dice frasi senza senso, ma profondamente filosofiche, con un quantitativo di danaro tale da permettergli di mettere su una società di finti rapimenti, della quale non sappiamo la fonte economica quale sia (rapire i cani per averne qualcosa in cambio, soldi o felicità che sia, mi ricorda un pò 7 psicopatici , anche se qui il protagonista è il rapito e non il rapitore).


Cercando qualche info in più sulla rete trovo tutti che parlano di follia, di nonsense, di pazzia...quello che ho visto io è più una realtà aumentata, un racconto del regista/sceneggiatore attraverso le immagini e non i dialoghi. Un Mr Oizo che fa tutto da solo: nessun aiuto, niente di niente, e forse questo fa mancare il capolavoro, ma forse questo fa parte del film, della sua meravigliosa follia, della sua fantastica irrealtà e lo rende il capolavoro che è (una volta, un piccolo, semplice e umile filosofo youtubico dei giorni nostri disse che una donna, come un film, è veramente bella quando ha una imperfezione, quando ha un difetto, che la rende reale, beh questo film allora è PERFETTO). Il film è pieno di idee spiazzanti e a volte disturbanti, che fanno sbellicare dal ridere in alcuni casi, e sono spunti di seria riflessione in altri: l'irrealtà o la situazione spiazzante non è banalmente e stupidamente messa lì per suscitare l'ilarità (anche se è ben messa e fa ridere per bene) ma serve ad esprimere un sentimento, un pensiero (a volte del regista a volte del protagonista) sulla situazione che stiamo vedendo.


Il film non è stupido, anzi, riesce a raccontare una storia semplice con trovate narrative e messe in scena che hanno del geniale, e comunica perfettamente l'alienazione totale a cui siamo abituati e nella quale siamo costretti a vivere ogni giorno. Anche la copertina è geniale: ben fatta la prima, surreale come il film la seconda.


Dopo aver visto questo di corsa cercherò gli altri, primo tra tutti Rubber, storia di un pneumatico killer dai poteri psichici, e credo di aver detto tutto....



Stavolta niente trailer, ma solo il video di Flat beat, per la quale molti conoscono, o dovrebbero conoscere, Mr Oizo.
 

 e pure lo spot Levi'S

Commenti

  1. Grande rece!

    Sì, l'incomunicabilità credo sia la prima istanza.
    Vedi subito le prime due scene, il vicino che gli chiede di avvicinarsi e la telefonata a 10 metri.
    Grande film

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    1. È potente visivamente. Il non-sense non è fine a sé stesso, ma funzionale al racconto dell'incomunicabilità

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