Thor - The dark world (2013) di Alan Taylor

Condivido in parte il pensiero di Peter Travers sul Rolling Stone: "Non abbastanza Loki. Troppi effetti 3D di cattivo gusto."; questa fase 2 inizia, per me almeno, con una delusione.



L'incipit ricorda, forse troppo, un film tolkienian-jacsoniano di recente memoria (battaglia campale, voce fuori campo, elfi dalle orecchie a punta che parlano lingue incomprensibili a noi della terra di mezzo [beh sì, la terra è MIDgard...già]), e questo fa già storcere il naso.
Troppo divertimento, troppo spettacolo, troppe risate senza senso, troppo poco epico, in una sola parola disneyano. 
La regia è impalpabile, a volte invisibile (per alcuni è un bene), le scene d'azione non sono girate male, ma neanche benissimo, anche se, a sua difesa, va detto che non sono epilettiche (perlomeno!).
Sceneggiatura inesistente e totalmente asservita alla spettacolarità e alla più totale inutilità: guarda caso i nove regni si allineeranno sulla terra, e guarda caso a Greenwich, con il "pazzo" Erik Selvig che guardacaso sarà utilissimo per salvare l'universo (permettendo a Thor di uccidere Malekith con delle super antenne tv comandate a distanza), Malekith che non ha una fottutissima caratterizzazione, non sappiamo perché fa quel che fa, e con quale scopo. In più non abbiamo nessun pathos durante la visione: sarà per "colpa" dell'invincibilità di Thor, o del fatto che sappiamo che comunque lui non morirà e che alla fine vincerà (comune a tutti i cinecomics), poi c'è Thor che prende la metro che distrugge tutto, con la tizia che gli sbatte addosso e lui sogghigna come ogni uomuncolo che ha un "contatto" con una bella donna.
Tre cose mancano, e se ne sente parecchio, forse troppo, l'assenza: la scienza, trattata come se questo fosse un film per bambini: parole a caso, effetti e cause non concatenate tra loro, e una soluzione finale pessimerrima; il sangue, anche qui sembra che sia un film per bambini: in tutto il film non c'è una sola goccia di sangue versata da nessuno; e la cosa che manca di più è il "dark world" del titolo, dov'è? dov'è la cupezza del mondo o la cupezza del personaggio (che forse, e dico FORSE, voleva richiamare un Cavaliere OSCURO nolaniano?!?!?! che si vergognino in Disney/Marvel!!!)?
I personaggi sono quelli che avevamo lasciato nel precedente capitolo, tutti un pò più esagerati: Thor più buono, Loki più fiquo (ma un bel spinoff su di lui? oppure una bella serie?), Jane più innamorata, Erik più pazzo, Darcy più bella, Odino più invecchiato, Heimdall più pronto a tradire ogni giuramento fatto pur di "fare la cosa giusta", Sif più più più più più più più.
Ma qualcuno credeva davvero che qualcuno, tra gli spettatori che avesse già conseguito la licenza elementare, avrebbe creduto alla morte di Loki? in quel modo? ma VERAMENTE!?!?!?!?
Questa mi è sembrata carina da riportare, fonte Wikipedia: quando Loki sta per uccidere Kurse gli dice "Ci rivediamo all'inferno!" in realtà nel linguaggio originale non dice "Hell" nel senso dell'Inferno cristiano ma "Hel" ossia l'oltretomba degli Dei asgardiani dove nei fumetti regna Hela, una delle figlie di Loki.
Il film intrattiene, i 112 minuti passano tranquillamente, troppe gag comiche alla IronMan, e troppo Lokicentrico, ma comunque piace.



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