The LEGO movie (2014) di Lord e Miller

da piccolo avevo (ed ho tutt'ora) una scatola piena di questi meravigliosi mattoncini; con l'arrivo di internet e di metacafè iniziai a vedere qualche video fatto da gente folle, che riusciva ad animare quei pupazzetti che tante avventure mi avevano regalato; ci provai anch'io, con pessimi risultati, ma con interi pomeriggi di divertimento, solo e in compagnia. Adesso arriva sugli schermi la produzione da $60.000.000. Per me orgasmo allo stato solido (a forma di mattoncino). 



Animazione immensa, sceneggiatura da Oscar (non credo nel premio dorato, ma credo di aver reso l'idea), personaggi caratterizzati come si deve, colpi di scena efficacissimi e solo quando servono: questo è il miglior modo per avvicinare i bambini al Cinema (notare la maiuscola) oppure per tornare a sentirsi bambini per 100 minuti. Riconosco di aver comunque pagato per guardare un immenso ed infinito spot pubblicitario, ma essendo del prodotto che ha segnato la mia infanzia mi va più che bene. 
L'animazione in stop-motion mi ha sempre attratto in maniera particolare, i minimovie che si trovano e trovavano inrete fatti coi LEGO ancor di più; trovarli insieme è l'estasi, per me la chiave di volta di ogni film in stop-motion, la pellicola a cui chiunque voglia fare un film in stop-motion dovrà fare riferimento. Le esplosioni, le nuvole, il fumo, l'acqua e le fiamme sono qualcosa di eccezionale, per non parlare poi del fatto che i mastri costruttori siano in grado di costruirsi quel che gli pare utilizzando i pezzi di LEGO che trovano nelle città (vera chicca che strizza l'occhio a chi, da piccolo, non seguiva solo le istruzioni). Tranne qualche genialata (notabile solo per chi coi LEGO ci ha giocato e ha provato a farci la qualsiasi) l'animazione non innova, non stravolte il panorama del cinema mondiale, però è ben fatta, molto ben fatta. 
"La trama è semplice" {{citazione necessaria}}, e può sembrare banalotta: Emmet è il classico signor Bianchi, anonimo operaio, che segue le regole ed è educato e passa totalmente inosservato nel suo piccolo mondo, finché non viene scambiato per "quello speciale" e allora cambia tutto, ma poi tutti vedono che non è quello speciale, e allora lui, con la sua banalità, dimostra la sua unicità. Il bello del film non è il COSA ci viene raccontato, ma il COME: comicità continua, movimenti esilaranti dei personaggi, una serie di personaggi (da Milhouse a Gandalf, da Silente/Silenzio a Batman, passando per Lanterna Verde e un poliziotto metà buono e metà cattivo) perfettamente raccontati, ognuno con un suo ruolo ben definito, ma che è pure perfettamente inserito nel complesso. I richiami sono a tutta la cultura pop degli ultimi 20/30 anni, senza scadere nel contemporaneo, che magari oggi potrebbe strappare una risata in più, ma che col tempo farebbe sembrare datato il film. 
Il finale è buonista, la morale è semplice, ilm film tende a far vincere il buono e perdere il cattivo, però qui è fatto con stile, con sapienza cinematografica, con un colpo di scena sul finale che lascia quasi con l'amaro in bocca, strappando comunque un sorriso. Degni di nota anche i titoli di coda, che come tutto il film fanno scaturire una domanda nello spettatore: ma è vero o digitale? 
Un numero, tanto per far capire, sono stati ricreati digitalmente 3.863.484 mattoncini per fare il film, alcuni dei quali non esistono (ancora) sul mercato. Chi volesse ricreare il film dal vivo, ne avrebbe bisogno invece 15.080.330. 
P.S. film rigorosamente visto in 2D  

 

Commenti

  1. Capolavoro dei nostri tempi.
    Il finale sarà anche sì buonista ma non è vero che vince il buono e perde il cattivo.
    Vincono entrambi.
    Vince la famiglia, vince un delicatissimo e per niente banale rapporto padre figlio.
    Per me, che padre poi lo sono, è stato magico

    RispondiElimina

Posta un commento

SCRIVI PURE: chiunque spara cazzate, perché non dovresti tu?

però ricorda, se devi offendere, fallo con stile!

ARCHIVIO

Mostra di più