Seven Psychopaths (2013) di Martin McDonagh

pensieri per la scelta del film: Colin sta simpatico, Woody di più, il titolo non è male, la locandina è fiqua, vediamolo!!!



7 psicopatici che si incontrano, si scontrano, intrecciano le loro vite solo per darci questo psicopatico evento cinematografico.
Il film è violento, parecchio, ma ancor di più è divertente; le due facce si intrecciano e si avvicendano in maniera invisibile e insentibile, si passa dalla commedia, alla commedia nera, alla violenza senza neanche accorgersene. La prima parte è veloce, conosciamo tutti gli psicopatici, l'azione è concitata, con trovate originali o comunque spiazzanti; nella seconda parte il tutto rallenta (e ci viene pure "annunciato" dal protagonista) per poi recuperare tutto col "gran finale".
Alla fine lui non torna con lei, un punto e mezzo, anche due, in più; finalmente una storia che è diversa dalle solite, con dei piccoli colpi di scena, che non sono colpi di scena fine a sè stessi, ma funzionali ad un estraniamento continuo e costante dello spettatore. La storia è stratificata, ma forse non è il termine giusto, è PSICOPATICA: tante storie che si intrecciano, tutte al posto giusto, e seppur la cosa sia poco realistica non dispiace, anzi.
I personaggi son ben caratterizzati, di tutti abbiamo un piccolo background che ci permette di comprenderne scelte e gesti, su tutti spicca un Walken come sempre spettacolare. Un cast spettacolare: Rockwell da oscar, Walken da nobel, Harrelson da ragazza cinema, Waits da pulitzer, Kurylenko da sesso violento per giorni interi.
I dialoghi sono geniali: in alcuni momenti ricordano un pò quelli tarantiniani, ma qui non si va mai sopra le righe
Vado di corsa a vedere in brudges e london boulevard, di corsa.
Film sul film: la storia è semplice, banale e spesso vista: un ragazzo che vuole scrivere una storia per farci un film, ma non ha idee, e allora racconta quel che gli capita di incontrare nella sua vita, prediligendo gli psicopatici, e romanzando un pò il tutto; ma il bello della storia che trova il nostro protagonista non è il cosa ci è raccontato, ma il COME. Lo stesso vale per la "nostra" storia dove cinema e metacinema si fondono perfettamente con la follia umana.


niente trailer, stavolta "occhio per occhio, Ghandi e Gesù"

Commenti

  1. Ce l'ho da vedere da un bel po', ma non mi sono ancora deciso... devo rimediare!!!

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    1. merita...davvero...sembra un figlio illegittimo e psicopatico di Tarantino...però uno di quei figli venuti su bene ;)

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